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Rialti sceglie la tecnologia Jungheinrich e dà una scossa alla sostenibilità

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Situata a Taino (VA) nel cuore della Valle del Ticino, Rialti è un’azienda completamente italiana specializzata nella produzione e nel commercio di compound di polipropilene, sia da materia vergine, sia da materia rigenerata derivante dal recupero di scarti industriali selezionati, principalmente di natura tessile.

L’azienda è stata fondata a Golasecca (VA) nel 1985 da Massimo Dal Toso, attuale CEO, ed è a tutt’oggi a gestione famigliare, nonostante la grande crescita vissuta negli anni (sono circa 80 le persone impiegate per una capacità produttiva annua di 50.000 tons).

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Lo stabilimento di Taino è attivo dal 2008 come reparto aggiuntivo, il 2015 ha avuto inizio il trasferimento di tutte le attività dal precedente plant di Sesto Calende (VA), concluso solo nel 2018, con il concentramento nel nuovo sito dell’intero processo produttivo.

Tecnologia di processo

Ampio 50.000 mq lo stabilimento ospita il reparto produttivo in senso stretto, il magazzino dei prodotti finti, situato in un edificio dedicato, e i piazzali di stoccaggio delle materie prime e dei prodotti finti.

Il reparto di produzione conta di quattro linee di estrusione (a cui se ne aggiunta una quinta che fa capo al laboratorio R&D), asservite da silos di miscelazione con capacità dalle 10 alle 100 tonnellate, variabili a seconda della tipologia del silo e della densità del compound.

Gli scarti industriali (ritagli di fibra tessile, tessuto non tessuto, tessuto per utilizzo agricolo e altro) raccolti in balle, bobine, big bag arrivano a Taino via container e vengono ricoverati in un magazzino apposito (la società è abilitata alla gestione dei rifiuti, N.d.R.) per poi passare alle fasi di triturazione e di avvio all’estrusione, con la miscelazione di tutte le altre materie prime che formeranno il compound.

“Siamo riusciti a raffinare il nostro processo produttivo, che attualmente è in fase di brevetto, abbassandone il costo energetico, eliminando della fase intermedia di addensazione, necessaria per trasformare i ritagli in granaglia e aumentare il peso specifico del prodotto.”

Un’azienda attenta alla sostenibilità

Il percorso di rinnovamento in ottica green intrapreso dall’azienda riguarda anche la logistica interna ed ha avuto un impatto interessante sulla composizione del parco carrelli elevatori in uso presso l’azienda. Nel plant di Taino è infatti attiva una flotta di 22 mezzi, attivi su tre turni.

“Abbiamo sempre utilizzato carrelli con motore diesel, ideali anche per svolgere le attività più gravose e di facile gestione per il personale.

Dopo un tentativo, purtroppo fallito, di passare alla batteria a piombo acido abbiamo deciso di puntare sulla tecnologia agli ioni di litio, introducendo nella nostra flotta dieci carrelli elevatori frontali elettrici modello EFG 425, EFG 430 ed EFG 545 Li-ion Technology forniti da Jungheinrich Italiana” spiega Orio.

Jungheinrich e Rialti

Il rapporto tra Rialti e Jungheinrich ha avuto inizio nel 2000, quando la società tedesca convince Rialti non solo per la qualità dei propri prodotti ma soprattutto per l’efficienza del proprio service e l’alto standard dell’assistenza garantita al cliente.

“Oggi Jungheinrich è il nostro primo fornitore di attrezzature per il material handling ed è stato naturale rivolgerci a lei per compiere questa “piccola” ma per noi sostanziale rivoluzione” sottolinea Orio.

Una rivoluzione, in realtà, pianificata con cura: proprio per assicurare il successo dell’operazione evitando le resistenze, fisiologiche, degli operatori ad un cambio dei fondamentali strumenti di lavoro, la scelta del fornitore e dei nuovi carrelli ha tenuto conto dei risultati di un periodo di prova, durato un paio di mesi, che ha messo a confronto modelli diversi proposti da tre marchi concorrenti.

“I nostri operatori hanno scelto all’unanimità la tecnologia Jungheinrich giudicata, anche dai critici più severi, in grado di conferire ai carrelli elettrici performance simili a quelle di carrelli a trazione diesel per quanto riguarda la potenza, la reattività e l’ergonomia.

Il fatto poi di aver installato postazioni di ricarica in ogni reparto, unita alla possibilità, offerta dalla tecnologia agli ioni di litio di effettuare ricariche parziali, semplifica enormemente la gestione dei carrelli, che sono sempre pronti all’utilizzo” dichiara Orio.

Ioni di litio: una tecnologia consolidata

“Jungheinrich ha lanciato le batterie agli ioni di litio nel 2011 oggi integrate in una serie completa di carrelli, dai transpallet ai controbilanciati da 90 quintali: per noi si tratta di una tecnologia ormai consolidata e costantemente perfezionata, in grado, come dimostra l’ottimo inserimento dei nostri controbilanciati EFG nei processi gestiti da Rialti, di lavorare anche in ambienti impegnativi e di gestire applicazioni gravose garantendo le massime performance” dice Andrea Regoli, area sales manager della Filiale di Milano di Jungheinrich Italiana.

Alte performance che si sommano ai ben noti vantaggi della trazione a batteria a livello ambientale (annullamento delle emissioni di CO2, stop agli sversamenti), di salute dei lavoratori e soprattutto economico. “Il minor consumo di carburante ci fornirà sul lungo periodo un saving molto importante” conferma Orio.

Alice Borsani

Estratto dell’articolo pubblicato sul numero di aprile 2019 e Il Giornale della Logistica


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Il Giornale della Logistica

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