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Quattro chiacchiere con Piero Carlo Bonzano, Presidente BCUBE: come cresce la buona logistica

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Avvicendamento al timone per il provider logistico che attraverso la voce del suo Presidente racconta il percorso fatto e la rotta tracciata nel segno di continuità e innovazione.

Il nuovo anno inizia con un’importante novità per BCUBE: una nuova generazione assume la governance del Gruppo. Luigi e Umberto Bonzano, dopo essersi messi alla prova negli ultimi anni focalizzandosi nello sviluppo di nuovi settori e nuove opportunità sono pronti a misurarsi in una sfida ancor più complessa. Che effetto fa passare il timone?

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Poter passare il timone e le responsabilità a una nuova generazione della nostra famiglia è un passo importante, preparato con attenzione, che è sicuramente motivo di grande orgoglio. Siamo in un momento di grande trasformazione e cosa c’è di meglio di cambiare partendo proprio dal vertice, inserendo persone ed energie nuove che possano guidare al meglio quest’evoluzione con un approccio innovativo, pur inserendosi nel solco della storia familiare e aziendale?

In che direzione state guidando questa trasformazione?

Stiamo lavorando e lavoreremo a una riorganizzazione del gruppo per rendere ancora più efficace la nostra azione a livello locale nei Paesi che presidiamo (attualmente BCUBE opera con presenza diretta oltre che in Italia, in Polonia, Germania, Brasile e Belgio Ndr) e nei differenti mercati verticali in cui siamo attivi, potenziando interconnessioni e sinergie. Il passo successivo sarà integrare nuove professionalità, ampliare il nostro campo d’azione stringendo partnership di valore, estendendo ulteriormente il nostro orizzonte geografico e andando ad esplorare nuovi settori, forti dell’esperienza acquisita negli ambiti già consolidati.

Questa capacità di trasferire know how è una caratteristica che si distingue da sempre

Partendo da una visione forte e condivisa, abbiamo sviluppato un patrimonio di esperienza specifico per i diversi settori che abbiamo approcciato, facendo nostre le peculiarità distintive dei differenti comparti. La reale integrazione e possibilità di creare valore è nel trasferire le best practices maturate in un comparto in un altro, abilitando nuove opportunità di ottimizzazione. E progettando in logica di integrazione si potrebbe compiere un passo ulteriore…

Quale?

Il mercato si sta dirigendo sempre di più verso una distribuzione il più possibile multicanale. Per cogliere le migliori opportunità di ottimizzazione in termini di efficienza ma anche di sostenibilità, l’ideale sarebbe poter operare sempre più in piattaforme e con processi multicliente. E ancor meglio creare sinergie tra settori compatibili. Insomma, una logistica multicanale, multicliente e multisettore: la tempesta perfetta.

Un sogno che si avvera per qualsiasi logistico

Una grande opportunità per l’intero sistema logistico-distributivo, ma ad oggi è ancora più facile a dirsi che ha farsi. Noi, però, crediamo fortemente in questo modello collaborativo: per cogliere nuove opportunità di ottimizzazione sarà indispensabile un cambio radicale di mentalità. Vi sono ancora alcune barriere da superare, ma questa è la direzione da seguire. Come nel progetto Pharma Valley: un’azione di rete che sarà attiva nel 2024 e che si basa proprio sulla capacità di aggregazione e collaborazione di differenti attori della filiera farmaceutica.

Di cosa si tratta?

La piattaforma Pharma Valley è stata pensata come un hub logistico-digitale innovativo per la gestione dei flussi logistici end-to-end della supply chain del settore Life Science. Frutto di una collaborazione pubblico-privato, la piattaforma sarà inserita all’interno dell’Interporto Toscano Amerigo Vespucci a Livorno. Operativo dal 2024, l’hub occuperà una superfice di circa 60.000 mq e ogni anno movimenterà più di 600.000 bancali, con una capacità di stoccaggio di 120.000 posti pallet e sarà il primo esempio nazionale di piattaforma specializzata che ambisce ad essere tra i più grandi d’Europa.

Qual è il vostro ruolo nel progetto?

Abbiamo partecipato attivamente fin dalle prime fasi di questo progetto poiché crediamo rappresenterà un modello interessante, replicabile anche in altri ambiti. A livello operativo, gestiremo i flussi fisici e informativi dell’intera piattaforma fornendo servizi di logistica industriale la nostra attività core. Nell’ambito del progetto Pharma Valley collaboreremo integrandoci con DHL cui saranno affidati i servizi di trasporto nazionale e internazionale via gomma e aereo; con Maersk per i servizi di distribuzione marittima e con Palladio/Pharma Partners che si occuperà dell’officina farmaceutica.

Qual è secondo lei il valore più rilevante del progetto Pharma Valley?

È nella capacità di aggregazione. Nell’hub toscano, infatti, aziende tra loro competitor, case farmaceutiche con prodotti specifici e differenti esigenze logistico-distributive, ma con comuni necessità di ottimizzazione, hanno deciso di fare rete e affidarsi a un unico operatore logistico per gestire questo alto livello di complessità.

Contiamo inoltre sulla capacità attrattiva del progetto: una volta avviato siamo sicuri che i risultati conseguiti accenderanno l’interesse anche da parte di altre aziende del settore che potranno voler entrare a far parte della rete. E in un futuro prossimo potrebbero aprirsi anche opportunità cross-sector. Il nostro impegno è affinché questo progetto venga messo a terra nei tempi più brevi possibile e con i maggiori vantaggi per tutti.

Collaborazione e integrazione sono davvero il filo rosso che lega tutti i progetti in cui siete impegnati. Come la recente partnership con Mercitalia?

Questo è un accordo che abbiamo preso con l’obbiettivo di combinare le ampie competenze di Mercitalia nel trasporto con il nostro know how nell’ambito della logistica integrata, convinti che questo approccio sinergico possa portare un vantaggio competitivo all’intero sistema Paese. La partnership si basa sulla progettazione di un nuovo concept di Engineering & Logistics 4.0.che abilita la gestione completa e integrata dell’intera supply chain in settori di riferimento ritenuti strategici a livello nazionale.

Le opportunità, quindi, non mancano?

Tutto ciò che oggi ci circonda è logistica. La vera sfida è riuscire a integrare tutti i processi, tutte le esigenze e tutti gli attori in una filiera con logiche efficiente, in grado di assicurare valore a tutte le parti coinvolte, fino all’utente/cliente finale. È questo il nostro impegno costante. È qui che si fa davvero la differenza tra logistica e buona logistica.

Che cos’è per lei la “buona logistica”?

La buona logistica è quella che non è orientata a vantaggio di una singola realtà, ma crea valore per tutti. È la logistica che è in grado di portare benefici condivisi, a vantaggio dell’intero sistema di mercato. Nel nostro ruolo di 5PL siamo degli integratori di fatto “obbligati” a fare della buona logistica che crei efficienza in ogni anello della catena del valore con cui interagiamo.

  • Nome e cognome: Piero Carlo Bonzano
    Luogo e data di nascita: Casale Monferrato (AL) 14.11.1952
    Formazione: Laureato in Economia e Commercio all’Università di Torino
    Attività professionale e associativa: Presidente e azionista di maggioranza del Gruppo BCUBE, Cavaliere del Lavoro, Commendatore dell’ordine dei Santi Maurizio e Lazzero, sostenitore di associazioni di carattere sociale benefico e culturali
    Hobby e passioni: il lavoro e la logistica
    Libro sul comodino: “Le Memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar
    Punto di forza: determinazione e perseveranza
    Tallone d’Achille: “sono un perfezionista”
  • “L’attività di BCUBE è organizzata in più business unit operative in differenti Paesi: questa marcata diversificazione è un elemento di forte complessità che ci porta ad avere un livello concorrenziale molto elevato, in più contesti. I settori ad oggi più sviluppati sono l’automotive, l’industria meccanica e quella dell’energia, quello del consumer, l’air cargo e handling, il fashion & luxury e il settore del banking & docs management.
    Non vogliamo operare come semplice fornitore, ma integrarci come un vero e proprio partner instaurando un rapporto fondato su responsabilità condivise guardando al medio-lungo periodo. Attraverso la nostra storia aziendale, le nostre referenze e la nostra capacità di riprogettare attività e processi, cerchiamo di dimostrare ai nostri clienti le possibilità che si possono concretizzare attraverso una collaborazione aperta e trasparente. E che questo approccio basato sul valore condiviso funzioni davvero lo dimostrano le partnership ultradecennali che ci legano ai nostri clienti. La logistica è un fattore vincente per le aziende e la scelta del partner cui affidarla ha una valenza strategica. È necessario, per entrambe le parti, sposare un approccio che va oltre le logiche del mero saving, così che un certo tipo di concorrenza al ribasso non possa minare la relazione.
    Il fattore umano è per noi determinante, viene prima di ogni altra cosa. L’aspetto progettuale in ambito logistico nasce dalla capacità umana di immaginare qualcosa di diverso rispetto a ciò che già esiste.
    In questa fase la nostra organizzazione sta dimostrando al proprio interno ciò che è in grado di fare all’esterno, ossia mutare ed evolvere per adattarsi al contesto in trasformazione”.
  • “Nel nuovo ruolo avrò responsabilità di business development che si tradurranno nel consolidare mercati e clienti già fidelizzati e aprire nuovi settori e nuove aree geografiche oggi ancora non presidiati.
    Tante le opportunità all’orizzonte. Da un lato vi sono nuove esigenze a cui rispondere in settori già consolidati, ma interessati da cambiamenti profondi, dall’altro ci sono strade ancora inesplorate dove il nostro approccio di logistica integrata può abilitare nuove possibilità di efficienza.
    Fattori esogeni ed endogeni stanno rivoluzionando completamente le logiche di produzione, di distribuzione e di consumo e la logistica deve reagire e cambiare rapidamente di conseguenza. Oggi i clienti sono in cerca di partner che li supportino al meglio nella governance di supply chain sempre più complesse e in trasformazione.
    Quanto sta avvenendo sotto la spinta dell’e-commerce è significativo: se prima vi era un unico modello di riferimento dettato da un grande operatore, oggi le aziende stanno scegliendo strade autonome, sviluppando soluzioni a misurare dei propri prodotti e del proprio business e per farlo al meglio hanno bisogno di partner logistici con una marcata capacità progettuale. Sta agli operatori logistici come noi cogliere queste opportunità”.

Francesca Saporiti

Estratto dell’articolo pubblicato completo sul numero di gennaio-febbraio 2023 de Il Giornale della Logistica


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