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Che Europa sarà con la BREXIT? Prospettive, criticità e (speriamo) opportunità

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Abbiamo chiesto a Olivier Thouard, Direttore Customs and Tax di GEFCO, di aiutarci a fare chiarezza sui possibili scenari che si apriranno con l’attuazione della BREXIT.

Come cambierà lo scenario europeo degli scambi nel caso di una Brexit senza accordo?

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Oggi l’accordo non è più un’opzione: l’accordo è stato ratificato e la Gran Bretagna ha già lasciato l’Unione Europa, il 31 gennaio 2020. La domanda di oggi è se potrà esserci un potenziale accordo commerciale in futuro tra le due nazioni: Gran Bretagna e Unione Europea.

Oggi la UE è un mercato comune con regole comuni, senza confini interni per i beni. I camion possono attraversare i confini interni molto facilmente e senza formalità. La Gran Bretagna non è più un membro dell’Unione Europea, ma come concordato nel Deal, abbiamo ancora un periodo di espletamento, fino alla fine del 2020. Durante i prossimi mesi, le regole rimangono le stesse degli scorsi anni: nessuna dichiarazione doganale e nessun controllo alle frontiere. Dopo il periodo di espletamento, UE27 avrà nuovi confini da attraversare con una terza nazione, incluse le formalità. Inoltre, la Gran Bretagna perderà numerosi accordi internazionali, inclusi quelli che riguardano il trasporto. Un esempio, potremmo tornare alle autorizzazioni CEMT e alle dichiarazioni di sicurezza per attraversare i nuovi confini.

La relazione futura tra UE e Gran Bretagna è legata ai futuri accordi che porterà il processo di transizione. Dal punto di vista dell’accordo sul libero commercio, la domanda è: eviteremo le imposte oppure no? In qualsiasi caso, avremo nuove dichiarazioni doganali sia sull’import che sull’export. Il costo delle imposte da pagare avrà sicuramente un enorme impatto sulle aziende. Per alcune di loro, avere imposte da pagare, significherebbe chiudere alcuni business o averne meno in futuro. Anche i costi cresceranno per via dell’onere amministrativo, come le dichiarazioni di sicurezza, transito e import-export. Una dichiarazione di esportazione dovrà essere compilata prima di spostare qualsiasi merce. Inoltre, un trasporto presuppone costi e rischi: trasportare la merce dalla Gran Bretagna all’Italia presuppone rischi non ancora chiari al momento. Questo presuppone che l’azienda, inglese o italiana, sarà responsabile del pagamento delle tasse: questo significa più rischi e più doveri. Tutto ciò che si accumula porta a più incertezza e ritardo.

Quali saranno le conseguenze per le aziende produttrici? Quali per i clienti finali? Che ruolo giocheranno gli operatori logistici nel nuovo contesto?

Il commercio tra Gran Bretagna e Unione Europea rappresenta 423 miliardi di sterline (fonte: 2017 UK Trade – Office for National Statistics) inclusi i 162 miliardi di sterline per le esportazioni inglesi in Italia. Se analizziamo il commercio dei beni, scopriamo che la Germania è la prima della classifica con il 24%, seguita da Olanda (15%), Francia (12%), Belgio (9%) e Italia (7%).

Anche se un’azienda si prepara alla spedizione, un camion non pronto potrebbe essere fermato ai confini. Entrambe le Nazioni, Gran Bretagna e Francia, hanno predisposto parcheggi di grande capacità per contenere i numerosi camion. La Brexit avrà un impatto sulle aziende manifatturiere: i costi cresceranno, affronteremo una mancanza doganale e di trasporto all’inizio.

Dopo 2 o 3 mesi, i tempi di attraversamento dovrebbero tornare alla normalità, ma i costi alti continueranno ad esserci. Le aziende manifatturiere dovranno cercare di capire i loro accordi con la Gran Bretagna: questo vuol dire differenti cambiamenti come regole e processi relativi alle fatture, licenze, etichette o l’origine doganale delle merci con potenziali impatti sui dazi della nazione di destinazione.

In GEFCO, continuiamo a informare i nostri clienti relativamente agli step della Brexit, al fine di far capire loro il potenziale impatto sulla loro supply chain. In parallelo, abbiamo cominciato a lavorare con loro per implementare le soluzioni migliori per prevalere su questo nuovo mercato, revisione dei percorsi, mezzi di trasporto e molto altro. A livello interno, GEFCO ha assunto numerose persone e ha aperto due nuove agenzie doganali in Francia, una a Lille e la seconda a Gennevilliers per gestire meglio i flussi da e per la Gran Bretagna. Siamo certi di avere le capacità e le competenze per supportare la supply chain dei nostri clienti.

Una Brexit senza accordo sposterà degli equilibri? L’Italia potrebbe trarre vantaggi o dover gestire criticità particolari?

Per ora è difficile capire se qualcuno beneficerà della Brexit, ma alcune aziende cambieranno il loro modo di gestire gli scambi commerciali nei prossimi anni: questo significa che ci saranno nuove opportunità di scambio.


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Il Giornale della Logistica

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