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Parliamo di Warehouse Management System: WMS vs cigno nero

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Articolo a cura di Riccardo Priori, Senior Software Sales Engineer di Savoye

Cos’è un WMS? Sicuramente è una domanda che vi siete sentiti porre decine di volte – vuoi durante una prima fase “commerciale” da parte di un potenziale fornitore di software, vuoi da un collega non particolarmente ferrato sulle soluzioni software presenti all’interno del mondo della logistica.

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Una buona definizione, potrebbe essere la seguente: un sistema software finalizzato alla gestione ed ottimizzazione dei flussi fisici e corrispettivi flussi informativi presenti all’interno di un magazzino.

Se ci pensate, in effetti è proprio così. Un WMS usualmente va a coprire tutti i processi presenti all’interno di un magazzino, da quelli in ingresso (ricevimento e qualifica della merce in ingresso, versamento a stock) a quelli in uscita (pianificazione e lancio delle attività di prelievo, preparazione degli ordini e delle unità di spedizione).

 Logistica a prova di cigno nero?

Spesso durante meeting di settore mi è capitato di sentir parlare di “logistica a prova di cigno nero”. Con questa particolare espressione si tende ad esprimere il seguente concetto: è importante strutturare la propria logistica (nel nostro caso, intralogistica) in modo tale che riesca a mantenere un grado soddisfacente di efficienza ed efficacia anche a valle di un avvenimento improbabile, ma con impatti potenzialmente (ed altamente) negativi. Inutile dire che l’evoluzione della pandemia COVID-19 ha di fatto rappresentato il nostro cigno nero…o meglio, un vero e proprio stormo di cigni neri. L’impatto sulla logistica è stato (e sarà) “imponente”, sia nel breve che nel medio-lungo periodo. Pensiamo all’incremento che ha avuto l’e-commerce, a quante aziende – anche di piccole / medie dimensioni – abbiano deciso di lanciarsi in questa nuova sfida. L’e-commerce porta i suoi benefici – soprattutto dal punto di vista dei ricavi e di visibilità sul mercato – ma al contempo stressa maggiormente l’operatività all’interno del magazzino (basti pensare alla polverizzazione degli ordini).

Il WMS – così come è attualmente strutturato – è in grado di rispondere “real-time” a queste sfide altamente impattanti? Più o meno… Pensandoci bene, una buona soluzione WMS è sicuramente modulare e parametrizzabile, consentendo l’attivazione di eventuali moduli aggiuntivi anche a valle del Go-live, così come il cambiamento di determinati parametri. Ma questo basta per adattarsi ad un contesto sempre più un movimento?

 Le tre parole magiche

Questo mondo sempre più in divenire impone una soluzione software che sia – usando termini molto efficaci di derivazione anglosassone – FULL, FLEXIBLE and FREE.

Con FULL intendiamo una soluzione “completa”. In sintesi, alla logistica attuale (e futura) serve più una piattaforma software che una “semplice” soluzione WMS, una piattaforma che al suo interno contenga non solamente moduli propri del WMS, ma anche del TMS. La logistica aziendale non si ferma quando il carico esce dal magazzino, anche il processo di consegna deve essere monitorato ed ottimizzato, in modo tale da migliorare la qualità del servizio percepita dal cliente (e perché no, ottimizzare i costi di spedizione). Il tutto avendo una integrazione nativa all’interno di un’unica piattaforma, in modo tale da sfruttarne la completa modularità ed integrazione.

Questa piattaforma deve essere FLESSIBILE, ovvero in grado di adattarsi – in tempi rapidi – ad eventuali cambiamenti imposti dai propri clienti esterni ed interni, spesso i più esigenti in termini di efficienza del servizio logistico. Pensiamo alla necessità di dover adattare il proprio processo di ricevimento merce in base ad un nuovo fornitore recentemente selezionato dall’ufficio acquisiti, oppure una nuova area del magazzino da destinare in tempi brevi esclusivamente ad un nuovo cliente. In questo caso usualmente va ad innescarsi un processo – ahimè – noto a molti di voi, quello della Change Request, ovvero una richiesta di modifica software non gestibile direttamente dall’utilizzatore finale, necessitante dunque di un intervento diretto da parte del fornitore.

Molti WMS sono in effetti flessibili, modulari e parametrizzabili, ma parte di questi benefici vanno a perdersi a valle del go-live. Una volta “up &running”, spesso una modifica del processo di gestione di un determinato processo richiede necessariamente l’intervento diretto da parte del fornitore, tramite specifico sviluppo e successivo rilascio in ambiente di produzione…non proprio un esempio di flessibilità!

E qui introduco l’ultima colonna portante, l’ultimo parametro di valutazione per poter giudicare un WMS: il concetto di LIBERTA’. Il WMS deve poter rendere libero l’utilizzatore della piattaforma software di poter modificare i processi in base alle proprie necessità, senza passare dalla “scure” delle change request. Attenzione, la change request non ha una connotazione negativa unicamente per il cliente ma – spesso e volentieri – anche per il fornitore! Usualmente non portano entrate ordine consistenti, generando al contempo un impatto non indifferente sulla pianificazione e schedulazione delle attività interne. Lato cliente, sono viste come una sorta di balzello da pagare ad ogni richiesta di modifica, con conseguente incremento dei costi che vanno ad incidere sul TCO – Total Cost of Ownership – della soluzione implementata. Plus, le Change Request non vengono usualmente implementate “oggi per domani” – anche se spesso il cliente lo richiede… ergo è necessario considerare anche il tempo di attesa, che sostanzialmente determina un dilungarsi delle eventuali difficoltà / inefficienze all’interno del magazzino.

 Uno scudo contro gli imprevisti?

Il cigno nero può dunque essere evitato? Assolutamente no, il WMS non è una “bacchetta magica” che permette di scongiurare eventuali scenari negativi. La vera domanda è se il cigno nero può essere gestito correttamente: in questo caso, la risposta è assolutamente positiva. In che modo? Tramite una piattaforma software che fornisca all’utilizzatore finale tutti gli strumenti per poter essere autonomo nel rispondere alle nuove esigenze del mercato, libero di adattare la propria logistica agli eventi non direttamente controllabili e puramente esogeni. Una vera e propria piattaforma software promuovibile a pieni voti!

Il WMS non vi permetterà di evitare l’imprevisto… ma almeno fornirà tutti gli elementi per poterlo gestire in tutta facilità, sicurezza ed autonomia.

  • Savoye è un progettista ed integratore globale di soluzioni informatiche, sistemi automatizzati e altre soluzioni dedicate agli hub logistici.
    Azienda con 35 anni di esperienza nel mondo della intralogistica, focalizzata nell’ambito della progettazione produzione, assemblaggio e distribuzione di apparecchiature automatizzate e software, ha la capacità di offrire soluzioni personalizzate in ogni fase della catena di fornitura. Questi sforzi sono sostenuti da sinergie e competenze legate a due “anime” ben specifiche presenti all’interno della azienda:
    Advanced Software: soluzioni software per la supply chain (OMS, WMS, TMS, WCS, EDI) tra le quali spicca l’innovativa piattaforma software cloud-native ODATiO, soluzione che combina funzionalità WMS e TMS in un’unica piattaforma.
    Advanced Technologies: Sistemi e soluzioni per l’intralogistica, soluzioni goods-to-person automatizzate e robotizzate sia per carichi leggeri (X-PTS) che per carichi pesanti (MAGMATIC). Sistemi per l’order picking, macchine automatiche per il packaging (JIVARO, E-JIVARO, PAC 600) oltre che sistemi di convogliamento (INTELIS) e AMR (soluzione robot mobile innovativa).
    Savoye può attualmente contare su 800 dipendenti in tutto il mondo ed ha registrato un fatturato nel 2020 superiore ai 150 milioni di euro.

Articolo pubblicato sul numero di giugno 2021 de Il Giornale della Logistica

 


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Il Giornale della Logistica

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