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Quattro chiacchiere con Elisa Balzarini, Bridgestone EMIA: rivoluzioniamo la logistica

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Elisa Balzarini, Supply Chain & Logistic Manager Bridgestone EMIA, ci racconta il percorso di trasformazione di Bridgestone, che mette al centro del suo business la sostenibilità e i servizi al cliente con soluzioni di mobilità a 360 gradi.

Come vede il futuro della logistica anche alla luce della transizione ecologica e della digitalizzazione dei processi?

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Se contestualizziamo la domanda in questo contesto, la logistica parte già da una posizione di maturità, nel senso che è da sempre l’ambito in cui si lavora con uno sguardo attento all’ottimizzazione. Parlare di ottimizzazione nella supply chain significa parlare di saturazione dei mezzi, di ottimizzazione delle politiche di inventario, di previsioni accurate. È uno degli strumenti più forti che abbiamo per aiutare il processo verso una transizione ecologica valida, perché ottimizzare significa ridurre le emissioni e stare attenti a ridurre gli sprechi. In un settore che ha tutto ciò nel suo Dna, si tratta di proseguire su questa strada e arrivare alla nuova frontiera: il concetto di collaborazione a monte e a valle.

Di cosa si tratta?

Le nuove sfide ci portano a guardare fuori dalla singola organizzazione e a pensare a una logistica integrata, con i clienti da una parte e i fornitori dall’altra, accanto a un’integrazione anche a livello di industry, per arrivare a quelli che sono gli obiettivi della transizione ecologica che tutti ci poniamo.

Una sfida condivisa dunque…

Assolutamente sì. Il concetto della collaborazione a monte e a valle è l’elemento chiave, determinante per risultati ambiziosi come i nostri. Si passa quindi da un concetto di logistica di azienda a uno di logistica integrata con i partner, con gli altri operatori di settore.

Tra l’altro, e qui entriamo nello specifico della nostra industry, in questo momento la logistica pesa il 3% sull’impatto ambientale dell’intero ciclo di vita del prodotto – dalla produzione all’utilizzo -, perché un prodotto come lo pneumatico ha un impatto ambientale importante, ma con l’investimento che stiamo facendo nell’utilizzo di materiali sempre più sostenibili e di tecnologie che riducono l’apporto di materie prime, il peso della logistica a livello relativo incrementa. Quindi è proprio per questo che, se non proseguiamo con questa integrazione di tutti gli attori della filiera, la logistica non sarà più un elemento virtuoso nella transizione ecologica, ma un ostacolo.

Guardiamo al mercato: come sta andando?

Il nostro mercato, quello dell’automotive, sta subendo grandi trasformazioni. Si sente parlare sempre più di CASE (Connected, Autonomous, Share and Electric Vehicles), acronimo che riassume la trasformazione del settore verso veicoli elettrici connessi e autonomi. Noi produttori di pneumatici dobbiamo dare il nostro contributo con prodotti che stiano al passo, perché un’auto tradizionale richiede pneumatici diversi dalle auto elettriche, con caratteristiche di resistenza all’attrito e materie prime differenti.

Cambia anche il comportamento dei consumatori?

Certamente, perché sta cambiando il concetto di mobilità: si va sempre più verso veicoli condivisi e comportamenti che prediligono lo sharing alla proprietà. Di conseguenza, la nostra industry, che apparentemente è una industry di commodity, deve adeguarsi: è il percorso che Bridgestone, ma anche gli altri produttori di pneumatici premium, stanno facendo, ovvero trasformarsi da azienda esclusivamente di prodotto ad azienda che fornisce soluzioni di mobilità. E questo è uno dei pilastri della nostra strategia, la nuova frontiera.

In che modo si può fare questo passaggio?

Offrendo prodotti e servizi legati allo pneumatico, fino a soluzioni di mobilità a 360 gradi. Nel 2019, per esempio, Bridgestone ha acquisito TomTom Telematics, oggi Webfleet, specializzata nella fornitura di soluzioni telematiche per la gestione delle flotte. Ancora, abbiamo lanciato Mobox, un vero abbonamento che si può fare con il proprio gommista di fiducia: non si acquista uno pneumatico ma un pacchetto di servizi, tra cui per esempio la manutenzione.

Una vera evoluzione per il mercato…

Sì, e una delle maggiori sfide nell’ambito della supply chain, perché la gestione della supply chain di prodotto è abbastanza consolidata, ma quando si comincia a parlare di come supportare i servizi si entra in ambiti nuovi: per esempio, significa avere un customer care adeguato. È una vera rivoluzione, ma anche la più affascinante dal punto di vista professionale, perché la logistica non è più legata solo al prodotto ma alle operations di servizio.

È anche una risposta alla crisi del settore? 

Gli ultimi anni sono stati senza dubbio particolari. Dopo lo stop della pandemia, abbiamo avuto un rebound molto forte nel 2021, seguito da un 2022 a due facce: una prima parte positiva grazie all’export e grazie al fatto che i nostri distributori avevano significativamente abbassato i livelli di stock, e un secondo semestre molto difficile. Ora ci affacciamo al 2023 con un po’ di punti di domanda, perché la propensione al consumo è più cauta, i tassi di inflazione sono alti, l’inflazione è all’8,1%. Dal punto di vista del prodotto, quindi, c’è sicuramente un po’ di attenzione, al contrario cerchiamo la differenziazione attraverso i servizi, elemento chiave in questo momento se si vuole essere produttori premium.

Cos’è per Bridgestone la sostenibilità?

In tema di sostenibilità l’azienda ha avuto un’evoluzione: sin dalla sua fondazione, nel 1931, Bridgestone è nata con la mission di servire la società con un prodotto di qualità superiore. Il concetto di attenzione alla società e di un prodotto di qualità c’era sin dall’inizio dunque. Oggi questo concetto si è evoluto fino ad arrivare alla nostra nuova cornice strategica: Bridgestone E8 Commitment.

Che cos’è l’E8 Commitment?

Rappresenta la bussola nella quale vogliamo indirizzare le nostre azioni concrete, un nuovo framework di sostenibilità aziendale per accelerare la trasformazione del business a supporto della realizzazione di una società sostenibile. Con E8 ci poniamo l’obiettivo di fornire sia valore sociale, sia soluzioni sostenibili per i nostri clienti partendo da otto valori fondamentali, non solo per guidare la crescita e la trasformazione del business, ma per farlo in modo sostenibile, insieme ai dipendenti, ai partner commerciali e alla società.

  • Nome e cognome: Elisa Balzarini
    Luogo e data di nascita: Omegna (VB), 1977
    Formazione: Laurea in Ingegneria gestionale – Politecnico di Milano. Master in Management of Production – Chalmers University Goteborg
    Attività professionale: Dopo gli studi inizia il suo percorso professionale nella Supply Chain di Nestlé, dove partecipa a progetti di armonizzazione di processi e sistemi nelle varie divisioni della filiale italiana. Prosegue la sua esperienza nella industry del Food, con ruoli di importanza crescente all’interno di supply chain commerciali di Fromagerie Bel e di Mars. Nel 2011 è Planning e Logistic Manager in Coty. Nel 2019 approda in Bridgestone con il ruolo di Supply Chain Director Bridgestone South Region
    Hobby e passioni: Viaggiare, nuotare e fare trekking
    Libro sul comodino: Arabia Felix di Thorkild Hansen
    Punto di forza: Un approccio alle problematiche il più possibile in una ottica E2E cercando di costruire ponti e di favorire la collaborazione tra i vari dipartimenti coinvolti
    Tallone d’Achille: Mi piace mettere le mani in pasta, entrare nei dettagli operativi e questo alle volte si scontra con l’altra necessità che è quella di mantenere il focus sull’approccio strategico e di aiutare il team nel seguire la direzione da prendere rispetto alle priorità aziendali

Gabriella Grillo

Estratto dell’articolo pubblicato completo sul numero di Marzo 2023 de Il Giornale della Logistica


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