La Classifica dei primi 1.000 fornitori di servizi logistici in Italia de Il Giornale della Logistica arriva quest’anno – alla sua XXI edizione – a fotografare come il comparto logistico italiano ha retto l’urto della pandemia, facendo riferimento ai bilanci 2020.
Ripensando a quei mesi così difficili e pieni di incertezza ci si aspetterebbe uno stravolgimento totale, ma ecco la prima sorpresa: i dati di fatturato complessivi sono in sostanziale continuità e i nomi sul podio (la triade DHL, Savino del Bene, BRT) immutati. Com’è possibile? È perché i numeri ci dicono tanto, ma certo non tutto. E perché è necessario andare oltre le prime righe della Classifica per poter leggere il cambiamento avvenuto e il riverbero di un’onda lunga che possiamo avvertire ancora oggi.
Nei 39,9 miliardi di euro di fatturato complessivi – in lievissima flessione rispetto alla cifra record dei 40,3 del 2019 – si sommano i risultati positivi di aziende che, con resilienza e reattività, sono riuscite a far fronte a una crisi inimmaginabile, insieme alle perdite di realtà che, per struttura, settore di riferimento o elementi contingenti, sono state travolte dallo tsunami del Covid 19. Possiamo considerare il comparto vaccinato e in buona salute? Non mancano indicatori che fanno ben sperare: sono state circa 800 le imprese con utile positivo nel 2020 (contro le 850 del 2019) e le prime 65 imprese in Classifica hanno un fatturato superiore ai 100 milioni di euro. Di queste 45 hanno casa madre italiana.
Bastano questi numeri a formulare una prognosi positiva? Meglio aspettare il check up del prossimo anno.
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