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Il Libro Bianco ATP di OITAF: trasporto refrigerato controllato speciale

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Il trasporto refrigerato ha un impatto decisivo sulla qualità e sulla sicurezza dei cibi e delle bevande che consumiamo ogni giorno. Partendo da questa consapevolezza e dalla mancanza di un quadro chiaro di buone pratiche condivise per quest’ambito, OITAF – Osservatorio Interdisciplinare Trasporto Alimenti e Farmaci – ha realizzato il primo Libro Bianco ATP, dedicato al trasporto a temperatura controllata in Italia, allo stato attuale delle flotte e alla loro distribuzione sul territorio nazionale. “È un momento storico, che segna un cambio di passo nella conoscenza di un segmento fondamentale per la catena logistica alimentare del nostro paese”, tiene a sottolineare Clara Ricozzi, Presidente di OITAF e socia del Freight Leaders Council. “Dopo anni in cui abbiamo avuto a disposizione solo sondaggi e stime, per la prima volta l’elaborazione dei dati grezzi forniti dal MIMS ci ha consentito di elaborare un’analisi accurata di un settore fondamentale per la sicurezza e la qualità degli alimenti che giungono sulle nostre tavole”. La fotografia scattata al comparto mette in luce criticità e opportunità di ottimizzazione e sviluppo, basate sulla collaborazione di filiera.

ATP = Accord Transport Perissable

Ammontano a quasi 200.000 unità tra veicoli e semirimorchi le flotte dei veicoli refrigerati destinati al trasporto degli alimenti in Italia. Nel dettaglio, la regione con il maggior numero di veicoli ATP – esclusi i semirimorchi – è la Campania, con 15.051 unità, seguita dalla Lombardia con 13.454 e dal Lazio con 12.073. Ragionando per aree Nielsen, il Sud è primo, con 41.902 veicoli, seguito dal Centro con 26.797 e poi da Nord Est e Nord Ovest. Distinguendo ulteriormente tra furgoni (Light Commercial Vehicle, fino a 35 quintali) e autocarri (M-HCV, Medium Heavy Commercial Vehicle, oltre 35 quintali), la Campania conserva il primato per la prima categoria, mentre la Lombardia è prima per gli M-HCV. In totale i veicoli Atp censiti – esclusi i rimorchi e semirimorchi – sono 118.318.

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No regole no party

“C’è un gap a livello europeo che riguarda la mancata regolamentazione di alcuni prodotti termosensibili che necessitano invece di adeguate misure. C’è molta improvvisazione e poco controllo”. Così sintetizza Umberto Torello, Amministratore Unico DIF e Presidente Sezione Trasporti Alimentari Anita e Transfrigoroute. Ad oggi mancano indicazioni condivise per il trasporto di prodotti come vino e olio, per esempio, ma anche fiori, prodotti per animali, farmaci, elettrodomestici bruni (televisori, radio e simili), opere d’arte, eccetera.
Il protocollo Atp, creato per facilitare il trasporto internazionale di derrate non è immediatamente applicabile ad altre categorie merceologiche, ma mette in luce un buco normativo da sanare. L’assenza di una regolamentazione adeguata implica rischi sulla qualità del prodotto e per la salute dei consumatori.

Analisi delle licenze

Nonostante negli ultimi anni si sia cercato a livello sistemico di ridurre al minimo il trasporto in conto proprio per favorire il trasporto professionale, la gestione manageriale dei veicoli e le economie di scala, ancora oggi l’Italia si conferma un Paese con una forte valenza del conto proprio. Oltre il 75% delle aziende, infatti, ha un solo mezzo; un ulteriore 20% tra due e cinque.
Le flotte con oltre 100 veicoli in flotta sono solo 28. Le motivazioni sono sia “Storiche” per la congenita frammentazione delle imprese italiane, ma anche culturali, per una scarsa affinità con la realtà consortile e associativa.
Nel settore del trasporto a temperatura controllata il monoveicolare rappresenta circa i quattro quinti del parco circolante.

Occasioni di ottimizzazione

“Un processo di progressiva ma inevitabile digitalizzazione della filiera del fresco è ormai indifferibile, anche alla luce della crescente domanda di consegne sicure, se possibile senza interazione, e in giornata. Le problematiche nella gestione dei prodotti deperibili”, spiega Massimo Marciani, Presidente Freight Leaders Council, possono essere superate attraverso l’utilizzo intelligente ed appropriato della tecnologia, vista all’interno di un processo di trasformazione digitale”. Semplici soluzioni come quelle già consolidate in altre filiere, come sistemi di ottimizzazione dei percorsi, possono aiutare una miglior pianificazione delle consegne di ultimo miglio e abbattere così rischi e criticità legate a possibili ritardi.

In arrivo una seconda puntata

OITAF è già al lavoro per la preparazione del secondo volume del Libro Bianco, che conterrà l’elaborazione dei dati del rimorchiato ATP, completando in questo modo la prima fotografia del trasporto refrigerato in Italia.

Estratto dell’articolo pubblicato completo sul numero di giugno 2022 de Il Giornale della Logistica


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Il Giornale della Logistica

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