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UPS Healthcare Network: dove l’efficienza è sostenibile

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Si amplia l’universo di UPS Healthcare: forte di un’esperienza ventennale nel campo della distribuzione dei prodotti sanitari nel mondo e grazie alle recenti acquisizioni di Bomi Group, MNX Global Logistics e Chabas Santé, la società ha deciso di investire ancora e aumentare la propria offerta di servizi.

E lo fa in Italia, con due nuovi centri logistici situati a Passo Corese, in provincia di Rieti, e a Somaglia, nel lodigiano, per un totale di 100 mila metri quadrati di spazio di magazzino. “Queste nuove facility ampliano le nostre capacità di catena del freddo e soluzioni sostenibili end-to-end per supportare le innovazioni dei nostri clienti, oggi e in futuro, e ci assicurano di poter fornire loro un servizio leader sul mercato aiutandoli a crescere” ha dichiarato Felipe Morgulis, Presidente di UPS Healthcare Logistica e Distribuzione per Europa e America Latina, che ci ha guidato alla scoperta del sito di Passo Corese. L’investimento totale per i due hub ammonta a 55 milioni di euro e si inserisce in un contesto, quello del settore healthcare in Italia, in continua crescita e che nel 2023 ha registrato un incremento delle spedizioni del 22%.

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Il magazzino di Passo Corese

Situata a 40 km da Roma, in quello che si configura come un vero e proprio distretto logistico in espansione, la facility si estende su circa 40.000 m² di spazio e opera a pieno regime dallo scorso dicembre, impiegando circa 200 persone. Conforme alle norme GDP e GMP, è composta da diversi ambienti fra cui 38 aree di carico/scarico, aree di cross docking, aree di conservazione a temperatura controllata per prodotti farmaceutici, biologici e dispositivi medici, che richiedono uno stoccaggio compreso tra 2°C e 8°C, tra 15°C e 25°C e fino a -20°, e un’officina farmaceutica. L’area di allestimento degli ordini è dotata delle tecnologie più avanzate, come la robotica, i sistemi di picking automatizzato e le soluzioni di track-and-trace. Nonostante la distanza geografica la struttura di Passo Corese è strettamente legata all’hub di Somaglia: in caso di necessità entrambe possono essere il back up perfetto l’una dell’altra e sono in grado di sostituire l’inventario nell’arco di un giorno lavorativo con lo stesso sistema di qualità.

Focus automazione

Ben 15 milioni di euro dell’investimento complessivo sono stati dedicati al potenziamento delle tecnologie di automazione nel sito di Passo Corese. Sono più di 80 i robot già presenti nella struttura e in grado di prelevare e ordinare autonomamente fino a 25.000 casse da scaffali alti 11 metri, una scelta strategica per diverse ragioni, dalla riduzione del rumore all’interno del magazzino a un minore sforzo fisico richiesto agli operatori, fino ad una maggiore capacità di stoccaggio a parità di spazio rispetto a un magazzino tradizionale. L’automazione garantisce un processo più veloce, semplice e accurato, capace di eliminare l’errore umano nella delicata fase del prelievo da scaffale. Questo nuovo sistema permetterà di sostituire completamente, già nel mese di aprile, il precedente sistema di automazione in modalità “pick-to-light”, mantenuto per semplificare il processo di transizione e disporre di un sistema di back up in caso di necessità e che verrà destinato ad un altro magazzino del network.

Obiettivo: sostenibilità

In linea con il trend che riserva massima attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale lungo l’intera filiera operativa, l’hub di Passo Corese è stato progettato in modo da raggiungere elevati livelli di efficienza. La struttura, che rispetta gli standard richiesti dalla certificazione BREEAM, possiede sistemi di riscaldamento e raffreddamento alimentati da pannelli solari che garantiscono una potenza di 600 kWh, tale quindi da garantire la completa copertura del fabbisogno elettrico diurno della facility. Ma la ricerca di una maggiore sostenibilità non può non riguardare anche il packaging per un centro da cui partono circa 60 mila scatole ogni mese. Non soltanto l’imballaggio è diventato completamente plastic-free, ma è stato anche sviluppato un sistema di packaging a misura del contenuto, con una notevole riduzione dell’aria all’interno della scatola. Questa soluzione permette di spedire più prodotti in minore spazio, con evidenti ripercussioni anche nell’emissione di CO2 durante il loro trasporto.

Francesca Crescentini

Estratto dell’articolo pubblicato completo sul numero di Aprile 2024 de Il Giornale della Logistica


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Il Giornale della Logistica

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