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Il Magazzino del Mese di Codognotto a Mantova: la complessità si affronta insieme

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Dimmi con chi lavori e ti dirò chi sei. La parafrasi di un vecchio adagio si adatta perfettamente al mondo della logistica, dove i partner con cui si sceglie di collaborare fanno la differenza non solo in termini di efficienza, ma anche e soprattutto di trasparenza, flessibilità e capacità di sviluppare sinergie per la crescita comune, come testimonia la partnership tra Codognotto e ManHandWork all’interno del magazzino di Mantova.

Una piattaforma a misura di cliente, anzi, di clienti

“La piattaforma logistica di Mantova è stata attivata da Codognotto per rispondere alle esigenze di un proprio cliente dell’ambito retail che qui consolida e spedisce la merce sia per il mercato nazionale sia per il mercato estero”, inizia a raccontare William Spadea, Logistics & Distribution Group Director di Codognotto. “La capacità di attivarci rapidamente presso questo nuovo sito ci ha consentito di rafforzare ulteriormente il legame dimostrando di essere partner affidabili, in gradi di rispondere a nuove sfide quando si presentano.

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Dal punto di vista della struttura, abbiamo scelto un immobile certificato LEED Gold, situato in modo strategico in un’area baricentrica rispetto ai flussi di approvvigionamento del nostro cliente, ubicato in un’area che si sta sviluppando velocemente dal punto di vista logistico, dove, infatti, si sono recentemente insediati anche altri operatori.

Proprio la “cultura” logistica del territorio ha rappresentato un elemento di complessità da affrontare nell’avvio del progetto di Mantova e prezioso si è rivelato il supporto del nostro partner ManHandWork. Come anticipato, si tratta di un’area che non ha sempre avuto una vocazione logistica, ma che è stata riscoperta negli ultimi anni. La domanda di personale di magazzino è quindi cresciuta rapidamente in modo esponenziale e l’offerta è stata da “creare”. MHW ha saputo leggere al meglio la situazione e supportarci di conseguenza permettendoci di essere pienamente operativi in pochissimo tempo con risorse valide e formate”.

Un altissimo numero di variabili

Complessivamente la piattaforma logistica si sviluppa su una superficie complessiva di 27.000 mq; attualmente circa 13mila mq sono occupati da un unico cliente, ma il magazzino è organizzato e gestito in logica multiclient e Codognotto sta lavorando all’integrazione di nuove realtà e nuovi servizi.

Quali sfide hanno caratterizzato il progetto sviluppato per il cliente retail insediatosi a Mantova? “Sicuramente un elemento molto sfidante”, spiega Spadea, “sono state le tempistiche di avvio: abbiamo acquisito la commessa a giugno dello scorso anno quando il magazzino era completamente vuoto. A settembre siamo riusciti ad essere operativi dopo aver definito flussi e processi, disegnato il layout di magazzino, installato le scaffalature per una capacità di circa 19mila posti pallet e costituito la squadra di lavoro. Soprattutto, abbiamo lavorato allo sviluppo di un sistema che fosse efficace e sostenibile, pienamente al tipo di business da gestire. Un business apparentemente semplice – che prevede pallet interi in ingresso e pallet interi in uscita – ma che cela in realtà un alto livello di complessità di gestione. A partire dalle caratteristiche dei bancali da stoccare, molto difformi per peso (da 20 a 1.000 kg!), dimensioni (fino a 2,6 metri di lunghezza) ed esigenze di handling. Che hanno richiesto un’attenta calibrazione del WMS affinché ci consentisse di saturare al meglio l’area di stoccaggio e facesse la miglior regia delle diverse operazioni da eseguire. A livello di processo, per esempio, abbiamo scelto di operare utilizzando le baie per l’inbound e l’outbound su un unico fronte, combinando i cicli di stoccaggio e prelievo grazie ad algoritmi specifici che ottimizzano il lavoro dei carrellisti”.

Nel concreto, quando un operatore effettua un prelievo e si reca nell’area baie per posizionare il pallet nell’area di attesa per la spedizione, il sistema gli affida poi una missione di allocazione di un pallet in entrata. “L’operatore”, illustra Spadea, “lo preleva dalla stiva antistante la baia da cui il pallet è stato scaricato e il sistema gli suggerisce la locazione più idonea in base alle informazioni pondo-volumetriche, ai tempi di lavorazione e alla zona di destinazione finale. Altra caratteristica peculiare del magazzino, infatti, è che all’ingresso i pallet arrivano già “battezzati” in base al punto di consegna finale che può essere un punto vendita o una piattaforma logistica del retailer, in qualunque parte del mondo. Un errore materiale di prelievo, scambiando per esempio due UdC che contengono il medesimo articolo, ma sono destinati a Paesi diversi, potrebbe rappresentare un danno diretto poiché magari i colli contengono istruzioni in una lingua diversa da quella di destino e rendono così il prodotto inutilizzabile e invendibile per chi lo riceve”.

Dove la collaborazione fa la differenza

Decisamente ciò che appare semplice, semplice non è. Precisione, rapidità e flessibilità sono quindi i driver che guidano l’attività di magazzino e gli operatori che la gestiscono. La tecnologia consente di operare con efficienza e in sicurezza, ma è la professionalità degli operatori a fare la differenza. “Ciò è ancor più vero in determinate operazioni, per esempio nel carico dei camion in uscita. La grande varietà di pallet in uscita”, entra nel dettaglio Spadea, “richiede una particolare abilità nel combinare al meglio i bancali per saturare al meglio i mezzi in uscita, saturazione che rappresenta uno dei KPI concordati con il nostro cliente che a nostra volta condividiamo con il team di ManHandWork.

L’esperienza e la professionalità sono fondamentali anche nelle fasi di handling. I pallet su cui vengono movimentati le merci in magazzino, non sono bancali in legno ma paper pallet in cartone, supporti decisamente più delicati rispetto ai pallet tradizionali e che richiedono quindi una cura particolare nell’essere maneggiati. Proprio per rispondere alle peculiari esigenze di handling, abbiamo dotato parte della nostra flotta di carrelli elevatori con forche speciali, sia telescopiche sia allargabili, in grado di inforcare al meglio bancali dalle misure più diverse. Più in generale, le soluzioni per il material handling adottate – principalmente carrelli frontali e retrattili – sono state scelte per assicurare produttività e sicurezza, a tutela di operatori e merci gestite, poiché andiamo a stoccare fino all’ottavo livello, a 10,5 metri da terra”.

“Per chi si occupa di logistica il magazzino di Mantova è una vera e propria palestra, dove è possibile misurarsi con peculiarità operative di ogni tipo”, interviene a commentare Marco Covarelli, Presidente di ManHandWork con un sorriso. “La vera sfida, quindi, è stata riuscire a far sembrare semplice un’attività notevolmente complessa e rendere in poco tempo pienamente operative anche persone che non avevano mai messo piede prima d’ora in un magazzino”.

La sinergia è la chiave

Il magazzino di Mantova è attivo cinque giorni su sette, dalle 6 alle 22 e vi operano una quarantina di persone. Dall’avvio dell’attività in settembre si è arrivati alla gestione del 100% dei volumi in un solo mese: a ottobre la piattaforma logistica operava già a pieno regime. In che modo un partner come ManHandWork ha fatto la differenza? “Collaboravamo con MHW già in altri siti e avevamo avuto modo di apprezzare l’approccio che li distingue. Quando hanno vinto la gara per questo nuovo cantiere”, ricorda per noi Spadea, “sapevamo di poter contare su un partner in grado di gestire la manodopera con la miglior flessibilità, trasparenza e professionalità, potendo anche contare su esperienza maturata in contesti simili e su possibili sinergie con altri siti logistici gestiti nell’area geografica di riferimento”.

La capacità di innescare sinergie tra i team attivi in differenti piattaforme logistiche della zona è un aspetto importante per far fronte in modo efficace a un altro elemento critico che caratterizza l’attività del magazzino di Mantova, ossia la variabilità di volumi giornalieri. “Sulla carta il business che dobbiamo gestire dovrebbe assicurare una certa stabilità di volumi. Le incognite, però, sono rappresentate dai trasporti che, essendo organizzati dal cliente, possono subire delle discontinuità per ragioni contingenti. In questi casi dobbiamo essere pronti a gestire i picchi e gestirli al meglio.  E questa stessa flessibilità ci è preziosa in ottica di sviluppo: già abbiamo inserito un nuovo cliente – una realtà specializzata in imballi alimentari in vetro – complementare a quello primario che ha motivato l’avvio del nuovo magazzino, ma i piani a medio termine prevedono ulteriori sviluppi con l’acquisizione di nuove commesse. Possiamo pensare con fiducia al futuro perché sappiamo di avere al nostro fianco un partner affidabile, su cui possiamo contare”.

  • Nel nostro approccio, siamo soliti preferire situazioni dove lavoriamo direttamente con clienti dell’industria e del retail. La partnership con Codognotto, che è nata e si è consolidata negli ultimi due anni, rappresenta una felice eccezione perché abbiamo compreso fin da subito che non erano in cerca di un mero fornitore di manodopera, ma di un partner con cui condividere sfide e obiettivi di crescita.
    Credo che questa vicinanza sia alimentata da una comunanza di valori che scaturisce probabilmente dal fatto che siamo due realtà imprenditoriali che hanno saputo mettere le persone al centro e che collaborano con passione su ogni progetto.
    Fondamentale è il dialogo trasparente e costruttivo che si è instaurato e che ha permesso di avviare in tempi tanto rapidi un nuovo cantiere oggettivamente sfidante, in un territorio dove non è semplice reclutare personale per la logistica.
    Partendo da questi presupposti sono convinto che si possa continuare a fare di più e meglio, sia nel sito di Mantova sia nelle altre piattaforme logistiche dove collaboriamo con Codognotto.
    Marco Covarelli, Fondatore e Presidente di ManHandWork
  • Ragione sociale: Codognotto Italia Spa
    Anno di fondazione: 1946
    Fatturato: 403
    Dipendenti: 600
    Superfici logistiche gestite: 160.000
    Flotta: 1.000 veicoli gestiti con 1.100 semirimorchi e 770 casse container da 45”
  • Superficie coperta: 27.000 mq
    Altezza sotto trave: 12 m
    Baie di carico: 26
    Risorse attive in magazzino: 55
    Turni di lavoro: 6 – 22
    Posti pallet: da 19.000 già in essere fino a 45.000
    Flussi in ingresso: fino a 70 camion/container al giorno
    Spedizioni: 2.600 bancali/giorno
    Referenze gestite: 1.500
  • Partner per le operations: ManHandWork
    Scaffalature: Mecalux
    Carrelli elevatori: Toyota Material Handling
    Terminali RF: Zebra mc9300

Francesca Saporiti

Estratto dell’articolo pubblicato completo nel numero di Settembre 2024 de Il Giornale della Logistica

 


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