Quanta tecnologia c’è dietro un “semplice” sacco di carta? La domanda può sembrare strana ma sorge spontanea dopo pochi minuti di conversazione con Alessandro Selmin, direttore generale di Sacchettificio Nazionale G. Corazza, impresa di Ponte S. Nicolò (PD) nata nel 1925 e oggi divenuta leader europeo nel comparto della stampa e produzione di sacchi speciali industriali in carta e polietilene, oltre che di imballaggi flessibili in materiali plastici accoppiati.
La risposta è: tanta, e la visita ai reparti produttivi dell’azienda rivela un mondo complesso dove personalizzazione estrema, sapienza produttiva, know how tecnico, flussi elevati e un alto livello di servizio al cliente sono gli ingredienti principali di una formula imprenditoriale che, da sempre, macina crescita a colpi di tecnologia e innovazione.
I numeri parlano chiaro
I numeri parlano chiaro: dal 2017 al 2019 l’azienda ha compiuto investimenti per oltre 25 milioni di euro, su un fatturato annuo di 65 milioni di euro che, in virtù dei nuovi investimenti, si prevede, arriverà ad un valore di 85 – 90 milioni di euro entro il 2021. Una buona fetta delle risorse investite è stata dedicata alla riorganizzazione della logistica interna, culminata con la costruzione di un magazzino automatico da 18.000 posti pallet (la cui parte strutturale è stata realizzata da Lyto’s con automazione di System Logistics) in risposta alla “fame” di spazio sempre più sentita dall’azienda e, in parallelo, alla sua necessità di offrire un livello di servizio sempre più alto ai propri clienti, in Italia e all’estero.
La spinta al cambiamento
“La necessità di potenziare i reparti produttivi e la contestuale saturazione degli spazi disponibili ci ha messo di fronte a un dilemma” ci spiega Alessandro Selmin: “delocalizzare l’intera produzione o ragionare su un possibile ampliamento e su una generale riorganizzazione degli spazi”.
Accantonata quasi subito la prima ipotesi, la proprietà si concentra sulla seconda, decidendo di sfruttare un terreno acquistato anni prima all’interno della zona artigianale dove sorge l’azienda.
Quelli che, a prima vista, sembrano i punti deboli dell’area, si trasformano, grazie ad una studiata progettazione del nuovo complesso, in veri e propri punti di forza.
“L’area, acquistata a suo tempo per opportunità, presentava alcune criticità – prima fra tutte l’assenza di un collegamento diretto allo stabilimento esistente, separato dal corpo principale da una strada – ma era perfetta per ospitare lo sviluppo di un vero e proprio polo logistico, dotato di un magazzino automatico per il ricovero di materie prime e prodotti finiti e di una nuova e più funzionale area di spedizione” chiarisce Selmin.
Il magazzino automatico
Proprio l’impossibilità di modificare la viabilità all’interno dell’area artigianale ha fornito lo spunto per un’ulteriore accelerata in direzione della standardizzazione dei processi, grazie alla creazione di un tunnel sopraelevato per il collegamento dell’isola logistica alla zona produttiva.
“A conti fatti, questa soluzione si è rivelata più complessa ma foriera di maggiore efficienza rispetto alla possibilità di organizzare un transito a terra, perché ci ha obbligati ad alzare l’asticella dell’automazione di processo”.
Certo, l’implementazione di un sistema altamente automatizzato per la gestione non solo dei flussi outbound (riguardanti cioè l’evasione degli ordini di prodotti finti) ma anche inbound (funzionali all’alimentazione delle linee di produzione) ha costretto l’azienda a compiere una profonda analisi dei propri processi, preliminare al loro riadattamento alle logiche operative, più rigide, richieste dal nuovo sistema.
“È stato un lavoro estremamente complesso per un’azienda come la nostra, decisamente customer oriented, che vive di flessibilità e di rapidità di risposta alle richieste dei clienti” sottolinea Selmin.
Flessibilità e automazione
Ogni prodotto uscito dallo stabilimento di Sacchettificio Corazza – stiamo parlando di circa 10.000 codici attivi tra sacchi di carta e di materiale plastico lavorati da 25 linee produttive – è infatti customizzato sulle specifiche richieste delle aziende clienti, appartenenti principalmente ai comparti di pet food (42%), alimentazione umana (38%), prodotti chimici e farmaceutici (18%).
“Noi lavoriamo su commessa, seguendo le specifiche tecniche concordate con i clienti, che sono collegati a un portfolio prodotti definito”.
In particolare le personalizzazioni riguardano la stampa (che possono variare dal semplice logo alla riproduzione di soggetti complessi con macchine flexografiche), le dimensioni e la composizione, ogni prodotto è infatti multistrato, secondo una combinazione scelta dal committente.
“Stiamo ancora imparando”
Se, lato produzione, la coniugazione di standardizzazione e flessibilità è demandata alle macchine di ultima generazione che compongono le linee, la sfida vera per l’azienda è oggi quella di trovare il giusto equilibrio nella connessione tra magazzino e produzione, soprattutto nel passaggio delle materie prime alle linee, e viceversa, nel caso di micro lotti e piccole produzioni.
Una fase delicata in cui è fondamentale calibrare non solo cadenza, ma anche variabilità.
Stiamo ancora imparando, ma l’automazione ci sta insegnando a cambiare il nostro modo di reagire alla mobilità del mercato. Se prima non era un problema per il reparto pianificazione cambiare i programmi per il breve termine, oggi, con i vincoli imposti dal sistema, la manovra non è più banale, ma il vantaggio, in termini di efficienza complessiva dei processi, è notevole.”
- Ragione Sociale: Sacchettificio Nazionale G. Corazza
Indirizzo: Viale Benelux, 2 – 35020 Ponte San Nicolò (PD)
Telefono e fax: 049 8961401 – 049 8961402
Mail: info@corazzasaks.com
Internet: www.corazzasaks.com
Anno di fondazione e breve storia aziendale: 1925, anno di fondazione dell’azienda, specializzata nel confezionamento di sacchi in cotone bianco di varie dimensioni. Anni Quaranta: l’azienda inizia a produrre sacchi industriali in carta a cui, in seguito, saranno affiancati gli articoli in plastica. 1988: cambio di proprietà con l’ingresso del cav. Benito Selmin, oggi presidente della società, nella compagine azionaria. 2017: avvio dei lavori per la costruzione del nuovo polo logistico
Area sito produttivo: 55.000 mq
Dipendenti: 190
Fatturato: 65 milioni di euro
Export: 67%
Paesi presidiati: 38
Mercati principali: Food 38% Prodotti Chimici 18% PetFood 42%
Capacità produttiva sacchi di carta: 120 milioni di pezzi
Capacità produttiva sacchi in plastica: 50 milioni di pezzi
Capacità produttiva bobine di plastica: 2.500 tons
Pallet di prodotti finiti spediti nel 2017: 64.000
Macchine da stampa flexo: 7 (con la capacità di stampare a 11 colori)
- Indirizzo: Viale Benelux, 2 – 35020 Ponte San Nicolò (PD)
Tipologia: magazzino verticale autoportante
Anno di entrata in funzionamento nell’attuale configurazione: 2018
Dimensioni: 123 x 31 x 24 m (lunghezza x larghezza x altezza)
Livelli di stoccaggio: 10
Capienza: 18.000 UdC 850 x 1300 mm (di cui quasi 2.000 con altezza 2045 mm) oppure circa 13.000 Udc 1100/1300×1300 mm (di cui 1.200 con altezza 2045 mm)
Unità di carico: quattro formati di pallet:(1200 x 1200, 1100 x 1200, 1000 x 1200, 800 x 1200) mm
Trasloelevatori: 4
Bocche di ingresso a magazzino: 8 bussole con doppie porte a tenuta ed a scorrimento veloce
Sistema di alimentazione / uscita magazzino: anello loop con 5 navette automatiche
Rulliere di entrata/uscita: 10
Tunnel sopraelevato di collegamento tra area logistica e produzione: 80 metri
- Magazzino autoportante: Lyto’s – Casalserugo (PD)
Automazione: System Logistics – Fiorano (MO)
WMS: System Logistics – Fiorano (MO)
Sistema antincendio: Isolcell – Laives (BZ)
Alice Borsani
Estratto dell’articolo pubblicato sul numero di marzo 2019 de Il Giornale della Logistica
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