“Procediamo, uniti, dritti per la nostra strada”. Con queste poche parole di Marco Covarelli, Presidente di ManHandWork, si potrebbero riassumere gli oltre dieci anni di attività della società specializzata in servizi di outsourcing per la logistica. ManHandWork nasce nel 2011.
“Inizialmente”, racconta Covarelli, “non fu semplice far comprendere il nostro approccio, così differente dalle logiche che caratterizzavano il mercato dei subappalti e delle terziarizzazioni. Oggi, finalmente, vediamo che il mercato sta cambiando e che la committenza comincia a cercare operatori seri, che possano offrire garanzie non solo in termini di prestazioni, ma anche di trasparenza dei contratti e nella gestione delle risorse. È un cambio di mentalità che abbiamo riscontrato negli ultimi 4-5 anni, esito anche delle recenti vicende giudiziarie che hanno chiarito che ci sono delle responsabilità che non possono essere ignorate. Oggi, per fortuna, un appaltatore che può solo fornire “le braccia” non lo vuole più nessuno”.
Possiamo dire che il mercato degli appalti sta finalmente cambiando rotta? “Un cambio di rotta e di prospettiva si sta diffondendo nel comparto, c’è, però, un percorso ancora lungo da compiere. Non è un cambiamento uniforme. Permangono delle zone grigie, ambiti dove è più difficile rompere con il passato, ma là dove la committenza ha un rapporto diretto cerca la trasparenza, perché sa che ci sta mettendo la faccia. Per questo come ManHandWork lavoriamo con realtà molto diverse, ma accomunate dalla medesima attenzione alle persone e alla professionalità”.
“Abbiamo in mente un modello aziendale che crei valore”, interviene a spiegare Annalisa Cavallo, Amministratore Delegato ManHandWork, “Valore commerciale, grazie al raggiungimento dei risultati economico-finanziari. Ma anche valore umano, attraverso una sempre maggiore attenzione alla responsabilità sociale, intesa come salvaguardia e valorizzazione delle persone. Crediamo in un modello che proponga una crescita continua e sostenibile e una valorizzazione delle risorse a tutti i livelli”.
La competenza al centro di ogni progetto
“Per creare valore nei progetti che ci vedono coinvolti è per noi indispensabile adottare un approccio basato sulla logistics intelligence. Abbiamo un team dedicato, composto da risorse con competenze specifiche complementari tra loro, che agiscono combinando al meglio il know how ingegneristico con l’esperienza acquisita in campo. Queste risorse sono fondamentali sia in fase di analisi e avvio di un progetto sia nel proseguo di esso, in ottica di miglioramento continuo.
Per ogni nuova commessa avviata, infatti, a tre mesi dal go live ci ritroviamo con il cliente per fare il bilancio di quanto realizzato e proporre possibili innovazioni e interventi di ottimizzazione.
Alla logistica intelligence integriamo l’ingegneria del lavoro. Nel nostro settore il concetto di flessibilità è sempre stato vissuto in modo esasperato e la pandemia non ha fatto che acutizzare questo fenomeno. La flessibilità, però, non si può fare sulla pelle delle persone: non sarebbe sostenibile né, ovviamente, per i lavoratori, ma neppure efficace per l’azienda stessa. Per questo, partendo da una conoscenza approfondita degli impianti e delle specifiche esigenze operative formuliamo il mix corretto tra le differenti tipologie di contratto così da ottenere un ambiente di lavoro sereno dove ognuno possa esprimere al meglio il proprio potenziale, rispondendo con efficacia alle esigenze, anche quelle impreviste. In più, sfruttiamo il più possibile le possibili sinergie tra i vari impianti per gestire picchi e cali fisiologici o contingenti.
Questo approccio rappresenta una vera evoluzione rispetto al passato e permette di valorizzare al meglio tutte le risorse disponibili.
Francesca Saporiti
Estratto dell’articolo pubblicato completo sul numero di Ottobre 2022 de Il Giornale della Logistica
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