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Integrando valore lungo l’intera supply chain: intervista a Guglielmo Davide Tassone, AD Divisione Overland di Rhenus in Italia

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Perché una catena sia resiliente ed efficace, in grado di trasmettere integro il valore che le è affidato da un capo all’altro, ogni anello che la compone deve agire e reagire nel medesimo modo. Poter far affidamento su un unico
partner per tutte le esigenze che si presentano lungo la supply chain è garanzia di preservare il valore door – to – door e questo è l’impegno che ha guidato e sta guidando la crescita e lo sviluppo di Rhenus, così come ci ha raccontato Guglielmo Davide Tassone, Amministratore Delegato Divisione Overland di Rhenus in Italia e membro dello European Road Management Team.

“Possiamo sintetizzare questo impegno nel progetto TRW – Transport-Related Warehousing, ossia la piena integrazione di tutti i servizi, concretizzata lungo la supply chain, dal sourcing fino al last mile, integrando trasporto nazionale, internazionale, logistica, servizi doganali e home delivery. Un’integrazione che ci consente di sviluppare valore lungo l’intera supply chain per i nostri clienti e per le nostre persone perché ci permette di centrare, combinandoli al meglio, obiettivi di efficienza e di sostenibilità”. Mentre Guglielmo Davide Tassone spiega con la passione che lo contraddistingue il percorso fatto per arrivare a questo livello di integrazione, ci troviamo presso l’hub Rhenus di Melzo (MI), una piattaforma logistica che esemplifica al meglio il modello adottato dal provider logistico. In questo hub, infatti, convergono e vengono rilanciati differenti flussi, in logica multi cliente, integrati nel network TRW che conta ben 43 sedi sul territorio nazionale per 264mila mq di superfici di magazzino in Italia e oltre 440mila mq a livello europeo.

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Mettere in circolo valore

Già i numeri citati raccontano il percorso di crescita portato avanti da
Rhenus in Italia negli ultimi anni, quali passi sono stati fatti e dove porteranno i prossimi.
“Decisamente negli ultimi anni non siamo stati con le mani in mano, non appartiene alla nostra filosofia
aziendale”, riprende a raccontare Tassone, “lo stesso modello TRW nasce come idea già qualche hanno
fa dall’ascolto delle esigenze dei nostri clienti ed è stato messo a punto grazie alla messa a fattor comune
dell’esperienza acquisita da Rhenus nei differenti ambiti e nei diversi Paesi in cui il Gruppo è attivo.
L’Italia ha portato il suo know how e le sue competenze e ha fornito un impulso fondamentale a questo
progetto. Un progetto che è in grado di trasferire valore lungo la supply chain e che può rappresentare una
leva competitiva importante non solo per le grandi realtà dell’ambito industriale e manifatturiero, ma anche per
tutte quelle PMI che hanno necessità di gestire flussi complessi, nazionali e internazionali, pur caratterizzati da
volumi frazionati e volatili. La forza di questo modello è il suo concetto fondante di integrazione e collaborazione: è quanto permette di abilitare nuove opportunità non concretizzabili in logica di singolo servizio. In un hub come Melzo – o come gli altri della rete TRW – possiamo gestire con la stessa efficienza flussi da 10 pallet così come da 5mila, assicurando ai diversi clienti lo stesso livello di servizio e supportandoli al meglio nello sviluppo del loro specifico business. Siamo in grado di ridisegnare completamente la supply chain del cliente, senza il minimo impatto sulle sue attività core, permettendo di cogliere vantaggi immediati in termini di velocità, flessibilità e sostenibilità sia economica sia ambientale. È proprio in quest’attività di reingegnerizzazione di flussi e processi e nel supporto consulenziale che possiamo raggiungere il più alto livello di integrazione con i nostri clienti e partner e quindi i migliori risultati”.

Investimenti in strategia e tecnologia

Il primo passo, dunque, è stato sviluppare un nuovo approccio, o meglio accelerare il processo di integrazione già in atto nel Gruppo, avendo come driver efficienza, sostenibilità e una sempre migliore customer experience. Processo sostenuto da investimenti mirati sia a livello di digitalizzazione sia a livello strutturale, con l’inserimento nel network di nuovi magazzini in posizione strategica. “Nell’arco di quest’anno Rhenus ha inaugurato due nuove piattaforme logistiche nelle aree di Bologna e Milano, più precisamente a Castel San Pietro Terme e Casei Gerola. La scelta delle location e di immobili all’avanguardia – certificati LEED Gold e Platinum – ci ha permesso
di conseguire il triplice obiettivo di combinare efficienza, flessibilità e sostenibilità. In particolare”, entra nel dettaglio Tassone, “i due nuovi hub consentono a Rhenus di fornire soluzioni logistiche completamente integrate, rispondendo alle differenti esigenze della supply chain. Viviamo in un contesto in continua e rapida trasformazione, influenzato da trend e megatrend di cui non è ancora possibile prevedere con chiarezza l’impatto. Ciò che possiamo fare per affrontare questa trasformazione è strutturarci in modo da essere il più
reattivi possibili, restando in ascolto del mercato e delle esigenze dei nostri clienti: tutti i nostri investimenti
del recente passato e attuali vanno proprio in questa direzione”.

Il valore delle persone

Di pari passo con gli investimenti immobiliari sono andati quelli nell’ambito delle risorse umane. “L’attenzione alle persone e lo sviluppo di professionalità e competenze sono sempre state una priorità per Rhenus”, tiene a sottolineare Guglielmo Davide Tassone. “Abbiamo un team dedicato sia all’acquisizione di nuovi talenti sia per la
crescita interna e la valorizzazione del nostro capitale umano. Ci focalizziamo molto sulla formazione, grazie alla nostra Academy interna e alla collaborazione con Istituti di ricerca e Università tra cui il Politecnico di Milano.
Rhenus dà spazio ai giovani per crescere ed esprimere il proprio potenziale con percorsi sia a livello nazionale sia internazionale dove assumere da subito responsabilità interessanti e stimolanti. L’Italia è stata il primo Paese a livello di Gruppo a certificarsi Top Employer e ha agito da pilota per portare anche altri Paesi ad ottenere lo stesso risultato”.

Francesca Saporiti

Estratto dell’articolo pubblicato completo nel numero di Ottobre 2024 de Il Giornale della Logistica

 


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Il Giornale della Logistica

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