Parlare di tecnologie per l’intralogistica con Steffen Bersch, CEO di SSI Schäfer apre finestre inedite sul presente e sul futuro del settore.
“Negli ultimi anni – spiega il manager -abbiamo assistito a sviluppi impressionanti nel campo della robotica stazionaria (case + piece picking) e mobile (AGV + AMR) come elementi chiave per l’intralogistica smart 4.0. tecnologie robotiche che consentono di creare soluzioni altamente flessibili per una varietà di applicazioni molto promettenti all’interno dei magazzini.
Ad esempio, negli ultimi anni si è sempre auspicato il picking automatizzato dei bins, e ora la tecnologia è pronta per il mercato a un livello competitivo. L’evoluzione tecnica nell’elaborazione delle immagini e nei metodi di localizzazione interna sta abilitando nuove funzionalità dei dispositivi, in termini di comunicazione autonoma, orientamento e capacità decisionali. Questo ha, di fatto, anche cambiato il modo in cui gli esseri umani e le macchine lavorano insieme”.
Non solo hardware
Ma non c’è solo l’hardware, anzi… “Chiaramente – sottolinea Bersch – le pietre miliari più significative degli ultimi cinque anni hanno riguardato gli sviluppi software.
Nel complesso, è prevalso un forte spostamento dall’attenzione sui singoli dispositivi verso l’ottimizzazione dei processi, per cui si può dire che il vero “game changer” dell’intralogistica 4.0 sia proprio il software. E l’ottimizzazione dei processi richiede cockpit logistici avanzati come, per citare una nostra soluzione, WAMAS Lighthouse, una tappa fondamentale per le soluzioni intelligenti che forniscono trasparenza e controllabilità delle operazioni logistiche ai nostri clienti”.
Il focus sui dati
La tecnologia, del resto, risponde a un’esigenza ben precisa, quella di soddisfare le richieste di una clientela sempre più esigente. “Il cambiamento delle aspettative e dell’orientamento dei clienti ha un impatto significativo sui tempi di consegna e sulla struttura degli ordini nell’intralogistica, per cui il focus sui dati e in particolare la combinazione intelligente dei dati lungo la supply chain diventa fondamentale per ottimizzare ogni singola fase del processo intralogistico.
Oggi i nuovi approcci basati sull’apprendimento automatico (machine learning) e sugli algoritmi supportano l’estrazione e l’elaborazione dei dati che servono dall’enorme quantità di sempre nuovi dati disponibili.
La logistica si sposta in città
Un altro aspetto che l’intralogistica non può sottovalutare, secondo il numero uno di SSi Schäfer, riguarda quello che lui definisce “il trend dell’urbanizzazione”.
“Sono necessarie nuove idee e modelli di business innovativi per raggiungere i clienti finali nelle aree urbane – argomenta Bersch. Oltre ai grandi centri di distribuzione al di fuori delle grandi città, si nota una chiara tendenza verso soluzioni urbane di piccole e medie dimensioni, parzialmente automatizzate.
E questo chiude il cerchio: i Nano o Micro Fulfillment Center, i Dark-Stores devono essere collegati end-to-end con la migliore supply chain execution e con il software di order management più adatto per ottenere una distribuzione urbana e consegne last mile efficienti in termini di costi.
Nuovi concetti e sistemi su come soddisfare l’attuale domanda dei clienti nelle città potrebbero portare ulteriori opportunità agli operatori presenti e futuri in questi mercati.
La spinta della digitalizzazione
Ma come la digitalizzazione sta cambiando e cambierà il settore? Che la pandemia abbia dato una spinta alla digitalizzazione, secondo Bersch, è un dato di fatto.
Ma la focalizzazione dei consumatori sul canale dell’ecommerce era già iniziato ben prima dell’emergenza. “Il coronavirus ha accelerato ulteriormente questo sviluppo, tanto che negli ultimi tempi l’e-commerce si è sviluppato rapidamente, con tassi di crescita fino al 60%. Questo ha un forte impatto sulla logistica.
Un esempio è la “consegna in giornata”: sono sempre più numerosi i consumatori finali che si aspettano di ricevere la merce il giorno stesso dell’ordine, se possibile. Questo pone sfide completamente nuove per il magazzino e la movimentazione dei materiali dei nostri clienti”.
Come cambia il rapporto uomo/macchina
Il cambiamento, infatti, si riverbera a ritroso ridefinendo i confini del rapporto fra uomo e automazione e aprendo nuovi scenari sia per i lavoratori, sia per i fornitori di tecnologia. “I compiti gestiti dall’uomo nel magazzino diminuiranno grazie alla robotica.
Assisteremo a uno spostamento significativo dalle mansioni umane a quelle robotiche sia nel magazzino, sia nella logistica dell’ultimo miglio.
Ciò consentirà ai dipendenti di svolgere altre mansioni che possono essere svolte in un ambiente di lavoro ergonomico.
Soprattutto nel caso di magazzini completamente automatizzati, gli standard ergonomici delle nostre postazioni di lavoro ad alte prestazioni sono aumentati in modo significativo negli ultimi anni, poiché i clienti vogliono offrire un posto di lavoro che abbia un’attrattiva, anche in vista di una carenza di manodopera”.
Rosa Maria Cherubini
Estratto dell’articolo pubblicato sul numero di giugno 2022 de Il Giornale della Logistica
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