Intervistare Piero Lazzeri significa avere la possibilità, e soprattutto il piacere, di accede a un punto di vista non scontato sullo scenario logistico nel nostro Paese.
Merito dell’esperienza maturata nel corso di una carriera nel settore che, da oltre 35 anni, lo ha visto ricoprire ruoli apicali sia in azienda sia in ambito associativo.
Una carriera nella logistica
Lazzeri è stato infatti al vertice di Spediporto – Associazione Spedizionieri, Corrieri e Trasportatori di Genova dal 2004 al 2008 e di Fedespedi – Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizioni Internazionali, dal 2009 al 2016.
Da giugno 2020 è CEO di BCUBE Connect, (Gruppo BCUBE) e, dal 2013, presidente di Sanilog, il fondo integrativo del Servizio Sanitario Nazionale per il personale dipendente del settore logistica, trasporto merci e spedizione.
Proprio in questa veste ci ha parlato dei progetti in cantiere e dell’importante sviluppo di cui il fondo è stato protagonista nell’ultimo periodo. In filigrana, inoltre, è emerso il racconto di come la logistica stia cambiando e maturando, anche grazie a una maggiore, consapevolezza del ruolo che il comparto ha, in ambito economico ma anche sociale, e della voglia di superare limiti che, da troppo tempo, ne imbrigliano le potenzialità.
Vicino ai lavoratori
Ma partiamo dal principio. “Il fondo Sanilog” ci spiega Lazzeri “è nato dieci anni fa con l’obiettivo di fornire un sostegno concreto alla spesa sanitaria privata dei lavoratori del settore per volontà delle associazioni sindacali e datoriali.
Da subito, tutte le energie sono state concentrate per allargare la platea degli iscritti a tutti i dipendenti del settore, far conoscere agli aderenti le opportunità sanitarie e assistenziali garantite e, ultimo ma non meno importante, migliorare costantemente il piano sanitario offerto, inserendo la copertura di nuove prestazioni e puntando molto sulla prevenzione”.
Come nel caso di analoghi Fondi sanitari contrattuali, la posta in gioco infatti era davvero molto alta: “andare a supportare il sistema di welfare sanitario pubblico sempre più penalizzato dai tagli di bilancio che, da almeno 25 anni a questa parte, si sono fatti sempre più severi facendo perdere alla Sanità circa 30 miliardi di euro.”
Se questo è il contesto generale, nel particolare Sanilog ha definito nel tempo un piano sanitario capace di rispondere alle esigenze specifiche degli addetti di un comparto caratterizzato da un ampio numero di lavoratori in “movimento”.
Il traguardo dei 200.000 iscritti
Un impegno che ha portato i suoi frutti, come testimonia il numero degli scritti che, ultimamente, complice anche l’emergenza pandemica, ha avuto una rapida accelerata.
“Ciò che non avviene subito arriva nel tempo” chiosa Lazzeri: “Ad oggi abbiamo superato le 190.000 unità e il numero aumenta al ritmo di circa 2.000 iscritti a settimana. Il che ci fa pensare di poter raggiungere, entro la fine dell’anno, il traguardo dei 200.000 iscritti. Un numero importante, se pensiamo da dove siamo partiti (circa 70.000 aderenti nel 2012), ma che, evidentemente, rappresenta solo una porzione di un circuito che ha ancora ampi margini di crescita”
Una risposta alla pandemia
La pandemia e la risposta che Sanilog ha deciso di dare alla situazione emergenziale hanno senz’altro avuto un ruolo importante in questa crescita.
“Come fondo sanitario integrativo abbiamo lavorato molto per allargare il nostro raggio d’azione e i risultati raggiunti confermano la centratura della copertura sulle esigenze degli iscritti anche in questo particolare momento.
Il Covid, inoltre, ci ha fatto capire quanto un fondo come il nostro potesse essere importante per i lavoratori che, dall’inizio dell’emergenza sono stati in prima linea fornendo un contributo fondamentale al sistema Italia”
La copertura pandemica
“In un contesto in cui, normalmente, le prestazioni sanitarie riferite a eventi pandemici sono escluse dalle coperture assicurative, Sanilog è stato tra i primi fondi integrativi a includere tali prestazioni fornendo sia un contributo economico concreto agli iscritti contagiati sia un supporto alla campagna diagnostica mettendo a disposizione un test sierologico gratuito”.
Una copertura globale quindi, che è andata subito a beneficio di circa 8.000 persone (7.679 erano infatti i sinistri registrati al 20 di aprile): l’utilizzo della polizza è stato così alto da esaurire il plafond stanziato inizialmente (un milione di euro) già a ottobre 2020 e da richiedere altri due step di finanziamento (800.000 euro nell’autunno 2020 e 700.000 euro all’inizio del 2021), per un totale di 2 milioni e mezzo di euro utilizzati.
Decisiva, in questo senso, la collaborazione con la compagnia UniSalute nel reperire le risorse da destinare alle prestazioni Covid.
“Una scelta responsabile e per nulla scontata – commenta il presidente – che ci ha permesso di andare in soccorso dei nostri associati. Sanilog è uno dei pochi Fondi che è riuscito in questa impresa, merito anche della nostra struttura e di un’organizzazione che ci consente una certa rapidità decisionale, rivelatasi preziosa per gestire l’emergenza.”
Vicino ai lavoratori
Sanilog è anche tra i primi fondi integrativi sanitari nazionali ad aver inserito permanentemente nel proprio piano sanitario una copertura assicurativa gratuita per la pandemia in caso di ricovero e di ricorso alla terapia intensiva; è stata inoltre prolungata fino al 31 dicembre 2021 la possibilità per gli iscritti di beneficiare degli strumenti di diagnostica Covid 19 già disponibili dal 15 giugno 2020 (test sierologico e, in caso, di positività i successivi tamponi fino all’avvenuta guarigione).
“La decisione, presa lo scorso maggio, di trasformare quella che era nata come una misura emergenziale, in una copertura garantita, va letta come segnale chiaro della vicinanza del fondo ai lavoratori, che, in un momento di incertezza come quello che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo, possono sentirsi tutelati e assistiti nella gestione di momenti di grande stress e criticità”.
Estratto dell’articolo pubblicato sul numero di giugno 2021 de Il Giornale della Logistica
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