La Centrale del Latte di Brescia o, come la chiamano semplicemente i bresciani, “la Centrale” è stata costituita per regio decreto nel 1930 con l’obiettivo, cruciale per i tempi, di assicurare ai cittadini il controllo igienico di questo alimento e garantirne ogni giorno la distribuzione. Un compito che non è mai stato disatteso, neppure negli anni duri della guerra. In 85 anni di attività la Centrale è cresciuta e ha cambiato pelle più di una volta per restare competitiva all’interno di un mercato sempre più complesso.
È stata la prima in Italia a dotarsi di un impianto UHT per la produzione del latte a lunga conservazione, la prima a produrre e commercializzare un semilavorato per gelati a base di yogurt, una delle poche a produrre solo ed esclusivamente latte fresco di Alta Qualità, dalle caratteristiche nutrizionali particolari, controllato e garantito secondo le più rigorose normative di legge.
Novità produttive e logistiche
Proprio per potenziare la linea di business del latte UHT imbottigliato in P.E.T., nel 2013 la centrale del Latte di Brescia ha iniziato i lavori per la realizzazione di una seconda linea di confezionamento asettico del latte completamente automatizzata (da preforma a prodotto pallettizzato) inaugurata il 9 giugno di quest’anno, che, di fatto, ha raddoppiato le capacità produttiva. I pallet usciti dalla linea, filmati ed etichettati, sono stoccati all’interno del nuovo magazzino automatizzato realizzato da Automha.
“La seconda linea ci permette di offrire oggi ai nostri clienti grandi capacità produttive e performance migliorate anche grazie ad una gestione logistica dei processi di fine linea e di stoccaggio, pensata per avere sotto controllo ogni fase del processo, al fine di evitare colli di bottiglia nella gestione di prodotti ad altissima rotazione. Il tutto, sfruttando al massimo il limitato spazio a disposizione, caratterizzato da imprescindibili vincoli strutturali” Paolo Bonometti, Direttore Tecnico Centrale del Latte di Brescia.
La soluzione scelta dalla Centrale del Latte
La soluzione scelta da Automha prevede l’adozione di un impianto completamente tailor made, organizzato su due aree con orientamento ortogonale, su due livelli differenti, collegati da un elevatore / discensore. Il livello superiore è costituito da un sistema in grado di stoccare più di 300 pallet, gestiti con logica FIFO in multiprofondità; qui le movimentazioni avvengono attraverso l’utilizzo di un trasloelevatore speciale senza guida di contrasto superiore (modello Automha FMC), che lavora su quattro livelli di stoccaggio e un totale di 8 pallet in profondità gestite dal satellite Supercap di Automha, ovvero un satellite automatico senza necessità di batteria, ma alimentato da super-condensatore di derivazione militare.
Il piano interrato, suddiviso in un’area a temperatura ambiente e un’area a temperatura controllata (+4°), è invece allestito con un magazzino automatico AUTOSATMOVER a scaffalatura a due piani di stoccaggio, in grado di stoccare più di 150 pallet in multiprofondità, tre pallet in profondità da un lato, e dall’altro, un singolo posto pallet. I carichi sono movimentati da due Autosatmover (uno per livello) ciascuno con il proprio Supercap.
“La macchina Autosatmover prodotta da Automha” sottolinea Roberta Togni, Responsabile Marketing & Contract della società di Azzano San Paolo “offre livelli di performance e di sicurezza all’altezza di “La Centrale””.
L’articolo completo è pubblicato sul numero di novembre 2015 del Giornale
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