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Jungheinrich per Makita: professionisti all’opera

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Se è vero che “per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”, anche in logistica i progetti più innovativi ed efficaci sono frutto di un lavoro condiviso, così com’è stato per la realizzazione del nuovo polo logistico di Makita Italia di Arluno, progetto completamente sviluppato in partnership con Jungheinrich Italiana.

Makita è un player globale che progetta, produce e commercializza un’ampia gamma di soluzioni per la creazione di spazi abitativi confortevoli, inclusi utensili a batteria, attrezzi da giardinaggio a batteria e utensili pneumatici per un totale di oltre 470 prodotti a catalogo pensati per l’utilizzatore professionale. Makita nasce oltre cento anni fa in Giappone, mentre la filiale italiana è attiva dal 1974, L’headquarter, inizialmente situato a Mazzo di Rho (MI) si è poi spostato nel 1991 a San Vittore Olona per approdare nel 2021 ad Arluno.

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Strumenti professionali per professionisti

Makita si rivolge sia al canale B2B, attraverso una propria rete di dealer e canale retail (in particolare GDS), sia al canale B2C con alcuni clienti direzionali, soprattutto del mondo automotive. Nel mondo B2B in Italia Makita ha una quota di mercato dal 20% al 40%, a seconda della zona. A livello di volumi il canale B2C assorbe una quota minoritaria, ma caratterizzata da un altissimo livello di customizzazione: gli utensili Makita, infatti, lavorano nei box di Formula 1 come presso le isole di montaggio di primari brand automobilistici.

Sviluppo sostenibile

Sostenibilità è la parola chiave per Makita che persegue questo principio in ogni aspetto della sia attività. “Per perseguire il proprio progetto di crescita sostenibile”, racconta Riccardo Dotti, Administration Manager Makita, “il Gruppo ha scelto di puntare a consolidare la propria governance su tutti i processi strategici, avviando un piano di internalizzazione di alcune attività, volto a interiorizzandone il relativo know how”.

Si è così passati, nel 2018, da una struttura basata su agenzie di vendita esterne a una rete di vendita diretta. L’attenzione è poi stata rivolta a una strategica riorganizzazione della logistica. “Circa tre anni fa”, spiega Dotti, “abbiamo iniziato a pensare a come accorpare il magazzino ricambi, situato presso la sede di SVO, con la piattaforma per la distribuzione dei prodotti finiti, gestita da un 3PL. Dalla nostra, avevamo il vantaggio – grazie alla volontà d’investimento del Gruppo – di poter partire da foglio bianco e disporre quindi della massima libertà progettuale. Decisiva è stata la scelta del partner con cui sviluppare questo progetto”.

Gli obiettivi

  • Consolidare piena visibilità e controllo dell’attività logistica dall’arrivo della merce dai plant internazionali alla spedizione per la distribuzione sul territorio nazionale
  • Riorganizzare e razionalizzare i flussi;
  • Ottimizzare le performance dal punto di vista dei costi, della precisione e dei tempi operativi;
  • Realizzare una nuova officina meccanica riservata ad operazioni di manutenzione complessa

Costruire fiducia

“Avviando il processo di riorganizzazione della logistica nel 2019”, ricorda Dotti, “abbiamo avuto la necessità di noleggiare una flotta di carrelli elevatori adeguata alle nuove esigenze. Ci siamo affidati a Jungheinrich e il dialogo avviato per questa specifica esigenza si è presto ampliato guardando al futuro, alle possibilità di ottimizzazione che si sarebbero potute concretizzare con lo sviluppo della piattaforma logistica di Arluno. Fin da subito ci siamo resi conto del vantaggio di poter interagire con un unico interlocutore per la definizione dell’intero progetto”.

Condividere analisi, esigenze e obiettivi

“Ogni nostro progetto prende avvio da una fase preliminare di analisi dei flussi e dei processi per determinare il miglior assetto in base alle specifiche esigenze. In questo caso non avevamo uno storico da cui partire, ma ci siamo basati sugli obiettivi di razionalizzazione e crescita espressi da Makita”, racconta Roberto Colivicchi, Team Manager Filiale di Milano di Jungheinrich, “abbiamo approcciato questa sfida con un percorso step by step, coinvolgendo un intero team dedicato, così che ogni aspetto potesse essere curato da un professionista con competenze specifiche”.

“Il primo passo”, si inserisce a raccontare Antonino Gatto, Area Sales Manager Jungheinrich, “è stato dunque definire i nuovi flussi. Da qui abbiamo disegnato il layout ottimale, scegliendo ogni dettaglio – dalle scaffalature da adottare ai mezzi da utilizzare per le operations – per ottimizzare non solo le attività attuali, ma anche in prospettiva futura”. Un esempio: le colonne presenti in magazzino seguono uno schema che consentirà, in futuro, di adattare la zona oggi dotata di scaffalature tradizionali ad area a corsie strette per operare con carrelli trilaterali, senza necessità di alcuna successiva modifica.

Dal foglio bianco al magazzino finito

Oggi la piattaforma logistica Makita di Arluno si sviluppa su una superficie di 16.000 mq, estendibili di ulteriori 9.000 mq secondo un progetto che è già nella mente degli sviluppatori.

Le baie sono posizionate su un unico fronte Internamente è organizzata in 3 macroaree: una zona da 300 mq dedicata a ricambi e minuteria (per un totale di oltre 35 mila codici), attrezzata con scaffalature leggere equipaggiate con box e separatori. Un’area intensiva con scaffalatura pesante organizzata in 57 corsie, con capacità di stoccaggio di 26 mila posti pallet disposti su 11 metri di altezza, asservita da trilaterali per operare sia a pallet intero sia a picking ed evadere così con rapidità gli ordini per rete, GDO e GDS. Un’area a scaffalature tradizionali con rulliere a gravità, con un livello di picking a terra e 6 livelli di stock per la creazione in uscita di pallet a codici misti. “La soluzione customizzata con scaffalature a gravità”, spiega Marco Ghiozzi, Venditore Sistemi Logistici Jungheinrich “consente di operare in logica FiFo: un aspetto importante poiché molte delle referenze hanno una shelf life limitata (per esempio i dischi diamantati).

 Il futuro è 4.0

Il progetto del polo logistico di Arluno è stato sviluppato con gli occhi puntati al futuro. “Già stiamo dialogando”, anticipa Stefano Rocca, Head of Product Specialist Sales Management Jungheinrich, “a proposito di una prossima evoluzione in chiave 4.0 con l’integrazione del WMS e la semi-automazione dei carrelli trilaterali grazie a un sistema di guida a pavimento e posizionamento automatico alla locazione indicata dall’interfaccia gestionale-carrello. L’automazione porterebbe un’ulteriore ottimizzazione in termini di tempi e consumi, con conseguenti benefici anche sui processi a monte e a valle. Proseguiremo lo sviluppo con la stessa logica step by step che ci ha portato a quanto già oggi realizzato, frutto di dialogo continuo e collaborazione tra tutte le parti coinvolte”.

“Abbiamo lavorato non come cliente e fornitore, ma come colleghi, uniti da un progetto comune”, tiene a sottolineare Dotti, “Un progetto aperto al cambiamento, pronto a rispondere alle sfide future. Era tempo di compiere questo passo e siamo pronti a compierne altri”.

Francesca Saporiti

Estratto dell’articolo pubblicato sul numero di marzo 2021 de Il Giornale della Logistica

  • 2 carrelli frontali EFG 215
    2 transpallet ERE 120
    3 trattorini EZS 130 + 6 rimorchi GTE
    2 carrelli trilaterali EKX 516k
    1 carrello retrattile ETV 216i
  • Per assicurare sicurezza ed efficienza nella gestione delle scaffalature la reattività è un fattore fondamentale. Consapevole di questo Makita ha scelto di adottare SI-App, ossia l’applicazione sviluppata da Jungheinrich che permette al responsabile della sicurezza di magazzino di svolgere un monitoraggio attivo dei danni sulle scaffalature in modo veloce e intuitivo. Grazie a SI-App è possibile identificare con precisione gli elementi danneggiati e di emettere in tempo reale un report di segnalazione – corredato di foto – così da avviare in modo rapido e puntuale il processo di manutenzione e ripristino della sicurezza.


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Il Giornale della Logistica

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