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La rivoluzione della semplicità: Baoli per Unicoop Tirreno

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“Si fa inutilmente con molte cose ciò che si può fare con poche cose”. Se Guglielmo di Occam fosse stato un direttore operations o un supply chain manager contemporaneo e non un filosofo medievale – famoso, appunto, per la sua teoria del Rasoio, utile per arrivare all’essenziale di ogni cosa, less is more sintetizzeremmo oggi – probabilmente avrebbe molto apprezzato la storia di ottimizzazione che vi stiamo per raccontare, una storia basata sulla capacità di interpretare al meglio le esigenze e darvi risposte efficaci essenziali e innovative.

Una storia di rinnovamento

Delle sette cooperative associate che compongono Coop Italia (14,7 miliardi di euro, fatturato 2019), Unicoop Tirreno è la realtà che con 94 punti vendita presidia l’area tirrenica della Toscana, il Lazio e l’Umbria. L’operatore GDO sviluppa un fatturato di 980 milioni di euro grazie all’attività di oltre 3.800 dipendenti.

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“A partire dal 2017 Unicoop si è dotata di un nuovo gruppo dirigente con cui ha avviato un nuovo piano industriale, tutt’ora in essere, caratterizzato dalla volontà di ritrovare efficienza, dare nuova sostenibilità ai processi e aumentare il livello di servizio. Ci siamo trovati davanti a una grande sfida”, racconta Armando Picuno, Direttore Operazioni Aziendali di Unicoop, “ma possiamo dire di esserci incamminati lungo la strada giusta, confortati dai numeri: siamo passati dai 45 milioni di euro di perdite del 2016 ai 4,8 milioni di perdite nel 2019 con 3,6 milioni di euro di utile ante imposte e partite straordinarie nel 2019. È stato un percorso lungo e complesso, ma finalmente oggi possiamo iniziare a pensare concretamente al futuro. Per farlo abbiamo dovuto lavorare duramente ristrutturando la nostra realtà partendo dalle basi, focalizzandoci sia su aspetti organizzativi sia strutturali. La creazione stessa della Direzione Operations è una novità introdotta con la completa ridefinizione dell’organizzazione interna di Unicoop.

Abbiamo, inoltre, rivisto il modello commerciale: interpretando le nuove tendenze espresse dal mercato, abbiamo rinunciato al format degli ipermercati per consolidare e sviluppare la rete di supermercati, superstore e negozi di prossimità. Per consentire ai nostri punti vendita di operare al meglio – assicurando le migliori condizioni di lavoro dei nostri collaboratori e il miglior servizio ai clienti – abbiamo avviato un processo di ammodernamento a 360° che non poteva non includere anche tutti gli strumenti di lavoro, a partire dai mezzi di movimentazione.

Siamo partiti dall’analisi delle esigenze della rete raccolte dalla Direzione commerciale e abbiamo riscontrato come il nostro parco mezzi fosse caratterizzato da un livello di obsolescenza piuttosto elevato. Da tempo, purtroppo, non vi erano le condizioni per fare innovazione finché finalmente abbiamo creato i presupposti per cambiare le cose”.

Focus su sicurezza e prestazioni

“La nostra priorità”, sottolinea Picuno, “era poter assicurare alla nostra rete vendita le giuste condizioni per lavorare con efficacia e in sicurezza, eliminando i locali ricarica ormai inadeguati e abbattendo i costi di manutenzione dei mezzi che si erano fatti via via sempre più onerosi.

Il primo passo è stato indire una gara per il rinnovo dei mezzi di movimentazione per i punti vendita dell’area toscana (62 pdv, NdR). In occasione del tender ci siamo resi conto di quanto il nostro parco mezzi fosse sovrabbondante e poco funzionale, proprio per i problemi di arretratezza e inaffidabilità già accennati, problemi che si andavano ad acuire durante i forti picchi stagionali cui la nostra attività è soggetta poiché operiamo in un’area di forte interesse turistico.

Tra le diverse proposte espresse dalle aziende partecipanti al tender, specializzate in soluzioni per il material handling, siamo rimasti positivamente colpiti dalla gamma Baoli (Kion Group) e dal suo transpallet elettrico particolarmente leggero e maneggevole. La nostra rete, infatti, è composta al 70% da piccoli negozi nei cui spazi, spesso angusti o comunque molto ridotti, un transpallet tradizionale può rivelarsi troppo pesante e poco funzionale, di difficile manovrabilità”.

È ora il turno di Massimo Marchetti, Head of Sales di Baoli in Italia, di proseguire nel racconto: “Partendo dall’analisi delle esigenze espresse da Unicoop – basate sulle tipologie di punti vendita, numero di addetti, volumi di vendita… –  abbiamo iniziato a definire una soluzione calibrata in base alle condizioni operative in cui avrebbero lavorato i mezzi. I driver principali nella valutazione di quali carrelli inserire nella flotta Unicoop sono stati versatilità, semplicità di utilizzo ed ergonomia. Questo ci ha portato alla proposta di un parco di soluzioni composto da un numero di modelli ridotto all’essenziale, così da semplificarne sia la gestione, sia la formazione sia la manutenzione ordinaria e straordinaria”.

Tre modelli per una flotta versatile e affidabile

“Tre sono i modelli su cui abbiamo puntato”, entra così nel dettaglio Marchetti, “un transpallet e due tipologie di stoccatori, così da coprire al meglio tutte le differenti esigenze dei punti vendita, dallo scarico della merce in ingresso all’allestimento degli scaffali”.

Nel dettaglio, presso i punti vendita Unicoop sono entrati in azione 173 nuovi mezzi: 58 stoccatori ES 10-N01, carrelli compatti e funzionali, altamente versatili, in grado di movimentare fino a 1.000 kg, con layout a 4 punti di appoggio e timone laterale per una stabilità e guidabilità ottimale. In più, 5 stoccatori ES 16-N02 con portata fino a 1.600 kg e in grado di raggiungere facilmente altezze elevate, fino a 4,6 metri. Questi ultimi sono carrelli elevatori destinati ai punti vendita più grandi, dotati di magazzino interno più strutturato e con maggiori esigenze di versatilità.

Infine, anche 110 transpallet EP 12WS sono scesi in campo nei supermercati Unicoop. Si tratta di transpallet elettrici a basso sollevamento da 1.200 kg caratterizzati da una struttura leggera ma robusta, altamente prestazionale a fronte di un ridottissimo TCO, che garantiscono un utilizzo semplice, sicuro e affidabile.

Gli stoccatori implementati sono dotati di batterie automotive con carica batterie integrato, mentre i transpallet sono motorizzati con batterie al litio. Questa scelta ha consentito di eliminare le aree di ricarica presso i pdv, recuperando spazio e aumentando il livello di sicurezza.

Francesca Saporiti

Estratto dell’articolo pubblicato sul numero di Luglio-Agosto 2020 de Il Giornale della Logistica


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